Le confessioni
Telese: "A Mediaset sanno che sto a sinistra"
«Vuoi la verità?». E che altro se no... «Beh, mi ha detto “auguri”. E basta». Che non è poco, se a dirlo è Enrico Mentana, attuale direttore del Tg de La 7 e padre (padrone sino a quando lo ha condotto lui) di Matrix, il programma di Canale 5 che dopo un anno di «pausa tattica», come hanno ribadito Mediaset, passa nelle mani di Luca Telese. Che, a sua volta, lascia La7 dove ha condotto con successo l’edizione estiva di In Onda. Insomma, un valzer di conduttori destinato a caratterizzare la stagione televisiva dell’informazione, iniziata ufficialmente ieri sera. Stasera tocca a Giovanni Floris con Ballarò su Rai Tre e allo stesso Telese su Canale 5. Ma auguri di rito oppure con una punta d’astio? O altro ancora? «Sinceri direi», afferma il giornalista, «non mi sembra che Mentana sia ancora legato con il cordone ombelicale a Matrix». Può essere, però il dubbio è quanto mai legittimo, visto che l’ex direttore del Tg5 non ha certo lasciato Mediaset in punta di piedi. La rottura fra il giornalista e l’azienda avviene, ufficialmente, il 9 febbraio 2009, poco dopo la morte di Eluana Englaro. Mentana, in disaccordo con la rete, accusata di non aver cambiato il palinsesto di Canale 5 che prevedeva il programma televisivo Grande Fratello (andato regolarmente in onda), sbatte la porta e se ne va. Seguono carte bollate, sentenze e avvocati, corsi e ricorsi, ma nessun ritorno alla base. Anche se Berlusconi, più volte, avrebbe voluto riprendere Mentana. «Glielo dico (Berlusconi, ndr) sempre a quelli là di riprenderlo», raccontò a Libero Chicco Mitraglia nel giorno del suo sbarco a La 7, parlando di un suo incontro con il Cavaliere, «ma non mi stanno a sentire». E «quelli là», ovvero i vertici di Mediaset, alla fine hanno scelto Telese. Chissà se questa volta sono stati a sentire l’ex presidente del Consiglio. Certo è che dopo l’esperienza non proprio vincente con Alessio Vinci, che ha condotto Matrix per tre stagioni raccogliendo il testimone da Mentana, c’era bisogno di una svolta. E così, dopo un anno di frigorifero, Mediaset riparte da Telese. Ovvero da un giornalista dichiaratamente di sinistra in una televisione non propriamente «organica al partito». «Penso che lo sappiano perfettamente come la penso e come sono», dice Telese, «se mi hanno scelto avranno avuto le loro buone ragioni». Che gli ascolti e il programma contribuiranno a sviscerare. «Inizieremo dall’attualità politica», dice il giornalista, «l’ospite di apertura è Guglielmo Epifani, che all’indomani della sentenza su Berlusconi fu molto duro». E l’ex premier quando? «Averlo in studio mi farebbe piacere, così come Massimo D’Alema (con il quale ha avuto uno scontro durissimo in passato, ndr). Mi arrapano i grandi nomi. E poi qual è il conduttore che non vorrebbe averli?». Appunto, nessuno. Ragione per la quale la caccia all’ospite è diventata una sorta di Safari con le redazioni scatenate. «Si fa a botte per avere gli ospiti», sottolinea Telese, «gli argomenti dell’attualità sono quelli, la sfida vera è riuscire a dare qualcosa di diverso, quel qualcosa in più. Spesso la televisione non riesce a raccontare veramente quello che succede, noi speriamo di poterlo fare con un punto di vista diverso». Bella sfida non c’è che dire. A completare il parterre della prima puntata i confronti fra Daniela Santanché e Fabrizio Cicchitto e Paola De Micheli del Pd e Giorgio Airaudo di Sel. «La cosa sicura è che non sarò un intervistatore “intonato”, spiega Telese, «non esserlo è una garanzia per lo spettatore e anche i politici danno il loro meglio se sollecitati nel modo giusto». Insomma, Matrix sarà un programma «avvincente», che «non deve vendere crociate». E poi ci sono le indicazione della rete e dei vertici di Mediaset. «L’obiettivo di Matrix è informare», sostiene Mauro Crippa, direttore generale dell’informazione Mediaset», cercando di tenere sotto controllo tutto quello che succede nella politica italiana». Il direttore di Videonews, Mario Giordano, ha sottolineato che Telese «è la persona giusta per far capire qualcosa di più in ogni puntata». Infine la replica di Telese a Carlo Freccero, che lo ha definito «il giornalista delle larghe intese». «Freccero è un maestro, un guru, ma io sono allergico alle larghe intese». Il premier Enrico Letta è ufficialmente avvisato, «anche se guardarsi le spalle da almeno una cinquantina di persone», chiosa Telese. di Enrico Paoli twitter@enricopaoli1