Lo sfogo
Barbara Berlusconi: "La lobby che blocca l'Italia vuole far fuori mio padre"
Dimenticata, o forse solo accantonata, la passione politica per Matteo Renzi. Nel momento di maggiore difficoltà anche Barbara si stringe attorno al padre, Silvio Berlusconi. Lo fa con passione, con tenacia, senza indugi. E forse con un pizzico di pentimento per non essergli stata così vicino in passato. Lo sfogo della figlia del Cav arriva dalle pagine de Il Messaggero, dove è stata intervistata da Maria Latella, che la ha intercettata a margine dei lavori del workshop Ambrosetti di Cernobbio. La lobby anti-Silvio - "La storia di mio padre e della mia famiglia - esordisce Barbara - non è quella di un pugno di evasori fiscali. (...) La storia di Silvio Berlusconi non può finire nella vergogna". Quindi la bionda figlia dell'ex premier punta il dito: "C'è chi vuole cacciare mio padre dalla politica per fare i propri interessi. C'è la volontà di eliminare il leader di una coalizione. E' questa lobby, non mio padre, a bloccare l'Italia", scaccia le accuse di chi accusa il Cav di tenere sotto scacco il Paese e il suo Parlamento. Italia dittatura - Poi Barbara alza il tiro: "Abbiamo fatto tanto per uscire dal totalitarismo, e adesso? Anche nelle dittature si cerca di distruggere l'avversario per via giudiziaria". Un paragone nemmeno troppo velato: oggi, l'Italia, assomiglia sinistramente a una dittatura. "Dicono che la legge è uguale per tutti - prosegue lo sfogo -, ma lui non è trattato come gli altri". Barbara si riferisce alla retroattività della Severino: "E' un principio di giurisprudenza che i miei amici imparavano al primo anno di studi: la legge non è mai retroattiva". Falchi e colombe - In punta di piedi, la figlia del Cav dice la sua anche sul Pdl. Dopo aver nuovamente escluso la discesa in campo di Marina ha una battuta pronta sia per le colombe sia per i falchi azzurri. Alle prime dice: "Non ho condiviso il concentrarsi su tecnicismi giudiziari". Rimprovera una linea troppo soft, insomma. Mentre sui falchi afferma: "In questi casi qualcuno pronto a strumentalizzare non manca mai...". Infine torna a papà Silvio, alla famiglia, ai cinque fratelli Berlusconi: "Siamo insieme nel sostenere nostro padre. Ha subìto un'ingiustizia ed è molto scosso". La grazia - I figli, insomma, sono pronti a fare di tutto per aiutare papà. E alle parole "ufficiali" di Barbara si affiancano quelle "ufficiose" di Marina. Vengono riportate sul Corriere della Sera da Francesco Verderami, secondo il quale la primoegenita del Cav sarebbe preoccupata per i contorcimenti del papà. L'obiettivo di Marina è che il supplizio finisca al più presto. Così, dopo aver riunito fratelli e sorelle, avrebbe tentato di convincere il genitore: "Se non vuoi firmarla tu la grazia, lo facciamo noi. Siamo pronti".