Le testimonianze
L'altra faccia di Martin Luther King, era malato di sesso
A cinquant'anni dal celebre "I have a dream", il discorso pronunciato da Martin Luther King il 28 agosto 1963 davanti al Lincoln Memorial di Washington, il Daily mail ha preso la palla al balzo per ricordare l'altra faccia del grande politico, quella nascosta dietro lo schermo della "vita pubblica", quella meno nota ai molti. E a scoprirla è stata Jackie Kennedy, la prima a diffondere la notizia che l'Fbi, mentre spiava King per portare alla luce i suoi presunti contatti con i comunisti, scoprì molto su quelle che erano le sue abitudini sessuali. Una vera e propria "malattia". Un sessomane - Dai racconti inediti, la notte prima della celebre marcia su Washington, Martin Luther King avrebbe tentato di organizzare un festino a luci rosse. Poi, il giorno prima della sua morte a Memphis, nel 1968, si sarebbe intrattenuto con due amanti, mentre con una terza, gelosa delle altre, avrebbe discusso fino a sbatterla sul letto. A conferma di questa sessomania, anche le testimonianze del reverendo Ralph Abernathy, nelle cui braccia King si spense dopo essere stato colpito da una pallottola. Non solo un uomo infedele nei confronti della moglie, a quanto pare. Anche con le amanti non filava tutto liscio. Il reverendo, accusato di aver voluto solo infangare, con queste dichiarazioni, la memoria del politico, non hai mai ritrattato, fino alla fine. Il resoconto delle biografie - King non perdeva occasione di concedersi alle sue amanti, fisse o saltuarie che fossero. E persino i suoi biografi non si sono fatti scappare l'occasione di parlare di questa sua "oscura vita". Secondo il premio Pulitzer David Garrow, King non la teneva nascosta ma se ne vantava con gli amici: "Sono fuori casa da 25 a 27 giorni al mese", avrebbe dichiarato più volte, "scopare mi fa ridurre l'ansia". Uno dei suoi biografi più illustri, Taylor Branch, ha narrato che, nel 1964, durante un viaggio in Norvegia, i "compari" del premio Nobel per la pace furono visti mentre rincorrevano alcune prostitute nei corridoi dell'hotel di Oslo dove stavano alloggiando. Le prove - Più volte l'Fbi, non potendo incastrare politicamente King, ha optato per registrare le sue esperienze a luci rosse. In una di queste il premio Nobel avrebbe gridato: "Sto scopando per Dio! Non sono un negro stanotte!". Ricatti privati, ma niente di pubblico. Sono bastate le dichiarazione del suo amico reverendo, che non si sono fermate alle sue scappatelle: "Le donne sono sempre attratte dagli eroi", ha spifferato, "e lui lo era sicuramente. Era affascinante, gentile, affabile e perfettamente educato. Attirava le donne a frotte, anche quando non voleva. Era un uomo di immensa bontà che riuscì a orientare le masse contro il razzismo in America".