Elogio del concorso a rischio chiusura

Selvaggia: nessuno tocchi Miss Italia. Consiglio a Berlusconi: se vince la fascia, si salva

Selvaggia Lucarelli

È davvero un paese di cialtroni, il nostro. Tutti a preoccuparsi del futuro di Silvio Berlusconi, tutti a occuparsi del ricambio ornitologico in atto ad Arcore (dalle oche alle colombe nel giro di un anno), tutti a interrogarsi sul nodo della sua uscita dalla scena politica, ma nessuno che si preoccupi seriamente di un nodo ben più complesso: quello dell’uscita di scena di Giusy Buscemi. Non state lì a sogghignare.  Guardate che il problema è ben più intricato di quello dell’ex premier e per la verità, proprio con la vicenda di Silvio, ha parecchi punti in comune. Intanto, anche Miss Italia è stata vittima di una sentenza Mediaset, che dopo averla illusa di dedicarle una prima serata con Gerry Scotti, l’ha cancellata da qualsiasi idea di palinsesto. Poi, anche Miss Italia è palesemente in mano alle toghe rosse. Andate a vedere chi sono state le ultime elette e noterete che, manco a farlo apposta, i giurati hanno palesemente favorito le rosse, da Miriam Leone alla povera Giusy Buscemi. Infine, anche Miss Italia è ormai da mesi alla disperata ricerca di qualcuno che la aiuti a rimanere a galla e non sancisca la sua definitiva decadenza.  Ma non è tanto la sorte del concorso che dovrebbe impensierirci, quanto quella della povera disgraziata di Giusy Buscemi, la miss in carica. Pensate all’incertezza del suo futuro, alle ombre che si profilano all’orizzonte, allo strazio di questa ragazza. Se non si rifà Miss Italia, lei sarà Miss Italia per sempre. Che detta così sembra un colpo di fortuna, ma ad analizzare la cosa con lucidità, è una sfiga di quelle mitologiche. Immaginatela costretta a indossare fascia e coroncina per tutta la vita, con Patrizia Mirigliani che anche a novantacinque anni e con il catetere vescicale, la costringerà a  tagliare nastri nei centri commerciali e a inaugurare centri estetici nel casertano. Immaginatela cristallizzata per sempre nell’immagine della bambolina sorridente, un domani impagliata in una teca al Museo di storia naturale tra esemplari estinti di mammut e renziani.  E allora mettiamoci una mano sulla coscienza. Aiutiamo questa ragazza. Chiediamo la grazia alla Mirigliani. L’amnistia alla Boldrini. L’indulto a Mentana. Risparmiamole questa condanna feroce e iniqua. Potrebbe barattare le dimissioni da Miss con i servizi sociali. Potrebbe andare ad assistere gli anziani in qualche ospizio o magari dare il cambio alla Pascale ad Arcore, che anche quell’altra, poverina, dopo anni di festini, karaoke e eruzioni vulcaniche a Villa Certosa, è stata la fidanzata in carica proprio l’estate in cui Silvio è rimasto a casa con le tapparelle abbassate, come gli esodati. momenti indimenticabili Oppure diamo un futuro al concorso, così il rischio di ritrovarsi la coroncina in testa incollata col millechiodi toccherà a un’altra giovane sciagurata. In fondo sono tante le cose che ci mancheranno di Miss Italia. Ci mancheranno i colpi di sonno di Alain Delon al secondo giro di domande agli sponsor. Ci mancherà la risata di Frizzi quando Miss Marche rivela di essere orfana. Ci mancherà quella che alla domanda «Sei preoccupata per la Siria?» risponde «Un po’, ho saputo che il suo ultimo disco ha venduto poco». Ci mancherà la solita finalista cessa su cui ci accanivamo da casa e su twitter, quella che più che sembrare la miss della porta accanto, sembrava quella che aveva preso in faccia la porta accanto. Ci mancheranno le fasce improbabili, che negli ultimi anni erano lo specchio impietoso della crisi economica: si era partiti con Miss Sorriso Fiat e si era arrivati a Miss Benessere Specchiasol. Ci mancheranno le cartoline da Salsomaggiore, in cui per mandare in onda delle riprese con gente sotto i centosei anni nella piazza centrale, si facevano arrivare pullman di boyscout da Aosta. Davvero un peccato archiviare per sempre un concorso che ci regalava momenti di ilarità indimenticabili. reginette cercansi E ha sbagliato Mentana, commentando l’ipotesi dello sbarco di Miss Italia a La7,  a temere per l’identità di rete: sono anni che Lerner e Santoro vanno in onda truccati e fonati come Miss Cinema Abruzzo e nessuno si lamenta. Insomma, spero che il concorso trovi una tv che se lo pigli. Anche perché, se Silvio fosse furbo, capirebbe che non ci sono colombe, falchi e amnistie che possano salvarlo. Ha una sola via d’uscita: diventare la nuova Miss Italia. È una carica che nessuno gli toglierebbe, gli consegnerebbe la corona Beppe Fiorello anziché Beppe Grillo ma poco conta e soprattutto potrebbe  fondare un partito nuovo di zecca: «Forza Miss Italia». Se si decide, io noleggio il biplano e gli faccio pure lo striscione.