La battaglia
Brunetta contro la discarica di Falcognana: "E' proprio sotto casa mia"
L'altra crociata di Renato Brunetta. Non c'è solo il pluralismo della rossa Rai nella testa e nel cuore dell'esponente del Pdl. Il pugnace ex ministro si sta battendo con furore anche per impedire la creazione della discarica di Falcognana sull'Ardeatina, nell'agro romano. Praticamente sotto casa sua, che condivide con la moglie Titti Giovannone. "Zona piccolo borghese, spero di viverci a lungo e bene - spiega al Corriere della Sera -. Interesse personale? Beh sì, l'ho detto apertamente. Del resto se le aprissero una discarica sotto casa cosa farebbe?". Sette interrogazioni ad altrettanti ministri, più una lunga lettera-denuncia sul Messaggero. La discarica è "nella zona dove giocava mia moglie da piccola, a circa un chilometro di distanza". E così Brunetta si scopre vittima della sindeome Nimby (Not in my back yard, "Non nel mio cortile") e della ancora più temibile Banana (Build absolutely nothing, anywhere near anything, cioè "Non costruire mai nulla, da nessuna parte e vicino a niente")... No, l'ex ministro non ci sta: "Io non dico: no a una discarica nel mio giardino. Dico no a un'altra discarica a Roma. Non dico: apritela da un'altra parte. Dico: risolviamo strutturalmente il problema, modernizzando l'intero ciclo dei rifiuti e portando a termine la road map indicata dall'ex ministro dell'Ambiente Corrado Clini". E a chi rivendica la necessità della discarica di Falcognana ribatte: "Io voglio sapere se ci sono tutte le autorizzazioni, se ci sono studi scientifici sull'impatto ambientale, sulla salute pubblica e sull'inquinamento e se ci sono soluzioni alternative. Voglio sapere se sono vere le voci, tutte da verificare, sulle opacità societarie per la proprietà del nuovo sito. Se mi daranno tutte le risposte e saranno soddisfacenti, sono anche pronto a cambiare idea".