Lusso rosso
Da Benigni a ScalfariCompagni in Costa SmeraldaBasta che non si sappia...
Non li vedrete mai a una serata all’hotel «Cala di Volpe», non andranno a un concerto a Porto Cervo, non frequentano vernissage, snobbano le masse che in questi giorni riempiono le spiagge della Costa Smeralda. Inutile aggiungere che solo la parola «Billionaire» causa loro violente cefalee. Insomma godersela ma fra amici: lusso e voluttà, ostriche e champagne, però non c’è bisogno di farlo sapere in giro. Sono i «compagni smeraldini»: salariati della rendita, maitres-à-penser accigliati, abbronzati operaisti che in Costa Smeralda vengono, eccome, ma solo perché «invitati dagli amici». Così eccoli una settimana nella villa della marchesa Sandra Verusio: magione nascosta fra le colline a nord di Porto Rotondo. Ci pensano, quasi ogni estate, il politologo Giovanni Sartori e il giornalista Mario Pirani. Analizzano il problema, ci ragionano e decidono che sì, una puntatina in Sardegna dall’amica Sandra e un’uscita in barca si può anche farla. Tutto senza dare nell’occhio: loro vivono in villa, lontani dal chiasso. Sempre a Porto Rotondo, un’altra residenza che accoglie la caviar-gauche è quella della stilista Krizia. La Mandelli coltivava un tempo simpatie socialiste, ora è aperta agli influssi radical-democratici. Nella comunità di illuminati, il salotto della editrice Inge Feltrinelli è stato ed è quello più significativo. Certo, ci sono la piscina, il giardino, il brunch e la servitù intorno. Ma vuoi mettere il nome Feltrinelli? La militanza estiva non si ferma qui, nel villaggio portorotondino. Essa lambisce Porto Cervo, Palau, giunge all’isola della Maddalena. Certo, ci sono state anche defezioni: nessuno, per esempio, bussa più alla villa «Rocky Ram». Già proprietà dell’ingegner De Benedetti Carlo situata in località Romazzino, ora ceduta a un magnate russo. Malgrado tutto, i «compagni costacei» affiorano anche a Porto Cervo, pur con mille prudenze... Nella patria del lusso si arriva in barca, meglio se in incognito. Si fa un rapido giro fra le boutiques, ci si allontana disgustati... Unici a farsi immortalare dai fotografi sono Beppe Grillo, di casa ogni mattina al bar «Sole» di Abbiadori, e l’eurodeputato Udc ed ex ministro Paolo Cirino Pomicino. Che, come si sa, appartiene a diversa compagnia. L’élite del paese la si trova più a nord: magari nel villaggio di Porto Raphael, dov’è sita la casa del fondatore di «Repubblica» Eugenio Scalfari. Dove sorge lo «stazzo ecologico» di Giulia Maria Crespi nella tenuta di Cala di Trana. La contessa lombarda coltiva qui frutta e verdura senza nessun additivo chimico. Appare rarissime volte: si materializza al popolo in occasioni speciali, avvolta in candide tuniche. Di recente, per esempio, ha ristrutturato una casermetta di avvistamento della Marina Militare e ha persino parlato con i cronisti. Intorno a queste due icone ruotano i profeti della decrescita che vedono Porto Cervo come fumo negli occhi. L’ironia della sorte ha voluto che, vicino a queste due isole di pensosa austerità, sorga la villa di Vittorio Zeviani. Simpatico proprietario dell’agenzia di modelle «Why not». Modelle, musica e canzoni a due passi dal silenzio di chi medita per il bene del paese: un affronto. A Palau soggiorna spesso anche lo psichiatra Massimo Fagioli, già leader dell’antipsichiatria militante, vicino alle posizioni di Rifondazione Comunista. Il clou dell’eleganza lo si tocca nell’arcipelago maddalenino. Due i protagonisti. Il primo è nientepopodimeno che Stefano Cini Boeri. Architetto prestato alla politica, oggi anima e mente del Pd milanese. Boeri si fa notare anche nella social life dell’isola di Garibaldi. Ha portato una ventata di austerity nella sfrenata vita estiva della Gallura. L’ultimo volto noto sovrasta di gran lunga gli altri: facile, del resto, intuire perché Roberto Benigni e la moglie Nicoletta Braschi abbiano scelto l’isolotto di Santa Maria. Qui pace e discrezione regnano sovrani. La villa che ospita i Benigni è una delle poche che sorgono sull’isola. Isola prediletta (scherzi del destino) anche dai magnati russi che atterrano in elicottero da Porto Cervo. Scendono a «La Casitta», ristorante ultrachic con prezzi adatti alla ricca clientela. I russi sbarcano all’ora di pranzo. Mangiano, bevono vodka, si abbandonano a libagioni e divertimenti. Poi, la sera, ripartono cantando vecchie canzoni del periodo sovietico… di Ernesto Massimetti