Mission impossible

Razzi su Berlusconi: "Lui il mio unico Dio"

Ignazio Stagno

Antonio Razzi è tornato dalla Corea del Nord. Il senatore era partito per portare la pace nel Paese di Kim Jong-Un e al suo ritorno qui in Italia ha trovato la "guerra civile", per dirla alla Sandro Bondi. Lui sul Cav e la condanna della Cassazione per il processo Mediaset, ha le idee chiare. Il leader del Pdl resta Silvio: "E come si fa a perdere il nostro leader? Lui è tutto il Pdl. Nel senso religioso del termine il Pdl ha un dio solo, non ce ne solo 7 o 8, abbiamo solo lui", spiega Razzi.  Ho parlato in abruzzese - Poi l'ex valorista racconta, in un'intervista a Il Centro, i particolari della sua missione coreana. "Con Kim-Jong-Un ho parlato in italiano. C’era con me Ring-un-Giul, responsabile del partito per l’Europa. Lui parla l’Italiano meglio di me perché, come dice Crozza, io parlo 'lu dialett abruzzes' perché vengo dalla scuola di Di Pietro. Ma lo dico simpaticamente". Poi Razzi sottolinea come la vita in Corea si migliore di quella italiana: "Ci sono militari in giro, però non ho mai avuto la sensazione di qualcosa di opprimente. La gente cammina tranquilla in strada e, come ho detto scherzosamente, se perdi il portafoglio non solo lo ritrovi, ma se c’erano 100 euro ne ritrovi 150. Lì puoi andare tranquillo, nessuno ti tocca. Mica è Roma. Forse è la nazione più sicura che conosca". La Corea è la Svizzera -  E ancora: "Oggi è cambiato tutto. Ci sono i semafori e le strade sono belle e molto pulite. Non si vede una cicca per terra. Sembra di essere nella Svizzera dell’Oriente. E poi fanno impressione i palazzi, i musei, ma c’è un traffico." Insomma Razzi è pronto a trasferirsi alla corte di Kim Jong-Un. E a chi gli fa notare che lì, in Corea del Nord, c'è una dittatura lui risponde sicuro: "Non è vero. Noi italiani facciamo tanto bla bla bla e in Corea i tedeschi fanno affari. Io lo ripeto sempre: non sentite le cazzate che dicono, andate e vedere e poi parlate". (I.S.)