Intervista al Fatto
Ilaria D'Amico assolve Berlusconi e condanna il Pd a "pezzettini"
E' più critica con il Pd che con Silvio Berlusconi il volto di Sky Ilaria D'Amico. La giornalista, che tornerà presto in onda con Sky calcio show e forse con un nuovo programma politico, immagina, dopo la condanna confermata dalla Cassazione, che il Cavaliere "diventerà un leader come Grillo, che organizza ma stando fuori dal partito". Perché spiega al Fatto quotidiano la D'Amico, "il Pdl in quanto tale non può prescindere da Silvio Berlusconi". Che resta per lei "un rompicapo assoluto visto che continua a mostrare forza e a catalizzare l'attenzione, e i voti, degli italiani". E questa sentenza certamente "non riunifica, non salda quella spaccatura che Berlusconi ha sempre rappresentato". E se la D'Amico salva Enrico Letta - "in fondo era davvero l'unico governo possibile e lui si sta giocando le sue carte - il vero problema "è tutto quello che c'è dietro. Il solito spirito masochista suicida egoriferito del Partito democratico afflitto dal correntismo divorante". Il Pd orma "è come il finger food, un pezzettino qui, un altro lì, ma per mettere insieme un pranzo soddisfacente con il Pd devi passare un giorno a fare la raccolta di spizzichini". In questo senso Matteo Renzi "non è un male, ma un'opportunità, come gli altri giovani democratici". Continua la D'Amico: "Non credo che ci sia alternativa a fare spazio a chi ancora deve dimostrare di sbagliare, quando gli altri lo hanno fatto". La giornalista critica poi Beppe Grillo e il Movimento 5 stelle - "fare le pulci, criticare è fondamentale ma è inutile che lo neghiamo, non basta a fare una forza di governo" - mentre loda il ministro dell'Integrazione Cécile Kyenge: "Credo nello slogan 'una risata vi seppellirà'. E' stata formidabile quando ha detto che il problema del lancio delle banane non è l'insulto ma lo spreco di cibo. Ha fatto sentire coglioni dei coglioni".