Il gioco dell'estate

Lettere, Selvaggia risponde a Gigi:"Prendo il treno e vengo da te...con una mazza chiodata"

Andrea Tempestini

Ciao Selvaggia, è successo un casino! Devi sapere che io compro Libero per quattro firme, di cui una è la tua: - Belpietro, perché sono (quasi) sempre d'accordo con lui;  mi tiene informato sui problemi importanti, e ha la grinta di un Feltri più giovane e più cattivo. - Facci, perché è un genio, anche se spesso non sono d’accordo con lui, ma come fanno i geni... illumina. - Giordano perché mi piace il suo modo fantasioso di argomentare  a prescindere da quello che dice, anche se  non sempre mi trovo d’accordo. - Lucarelli, perché mi diverte, a prescindere da quello che dice, di cui normalmente non me ne frega nulla. Il fattaccio grave è la pubblicazione della tua foto: io ti immaginavo bruttina e simpatica e invece ti vedo bella e antipatica; mi chiedo come reagirò col prossimo articolo, quando sarà finita la manfrina del corteggiamento... te lo farò sapere, ma sono molto preoccupato. Ti saluto caramente. PS. Non tanto per te che «ci fai», ma per Alessia Marcuzzi e le altre, ti riporto un aforisma che stava su un’agenda di lavoro americana: «If you’ll allways do what you’ve allways done, you will allways get what you’ve allways got». di Gigi Rosati Caro Gigi, che dire. Sono rapita dalle sue irresistibili argomentazioni. La sua è una di quelle mail così cariche di passione, così travolgenti, romantiche e avvolgenti da togliere il sonno, l’appetito, il raziocinio. Le confesso che ho faticato ad arrivare fino all’ultima riga senza cedere alla folle tentazione di salire sul primo treno e presentarmi sotto il balcone della sua dimora. Sì. Con una mazza chiodata in mano.  Allora, signor Gigi. Nell’analizzare i passaggi della sua lettera d’amore, la lettera che dovrebbe farmi capitolare e convincermi in via definitiva che lei è l’uomo della mia vita finché morte o Raoul Bova non ci separino, direi di partire dall’irresistibile incipit.  Dunque, se non ho capito male, lei legge Libero perché è sempre d’accordo con Belpietro, perché Facci è un genio, perché Giordano è fantasioso e perché io la diverto ma non gliene frega una beata cippa di quello che scrivo. Della serie: facessi il numero dei birilli al semaforo anziché scrivere 6000 battute, un sorriso glielo strapperei lo stesso. Inutile dirle che dopo un argomento di tale portata ero già rapita, ma lei, andando avanti con la sua prosa irresistibile, è riuscito ad irretirmi ancor di più.  Siccome i miei pezzi la divertivano molto - mi scrive - immaginava fossi un simpatico cesso in ceramica e invece, quale sorpresa, vedendo una mia foto, ha scoperto che non ho le basette e sono più alta del suo ficus benjamin. Chissà quanta commozione deve averle provocato la scoperta tardiva ma sfavillante che perfino una donna che non somigli all’anello di congiunzione tra una blatta e la scrofa semilanuta, sia in grado di compiere azioni estremamente evolute oltre a «passare il mocho» e «lucidare il lavello», e cioè «saper scrivere» e perfino «praticare l’ironia».  Ero già innamorata perdutamente di lei, quando andando avanti nella lettura della lettera, scopro che si è giocato l’ultima carta. Quella potente e efficace dell’aforisma. Che ovviamente lei non pesca da una polverosa biblioteca, da volumi divorati in gioventù o da appassionanti letture da comodino. No, da un’imprecisata agenda di lavoro americana, buttandomi lì la faccenda che lei potrebbe essere un socio di Bill Gates o che Clooney s’è scordato di prenderla l’ultima volta che è venuto a giocare a poker a casa sua.  Il tutto, dando velatamente della cretina alla povera Alessia Marcuzzi, che mi perdoni, ma nella vasta rosa di cretine di cui pullula il mondo dello spettacolo, ci voleva un’abilità rara a impallinare una delle poche dotate di capacità di intendere e volere. E veniamo all’aforisma: «If you'll allways do what you’ve allways done, you will allways get what you’ve allways got».  Ora, a parte che «allways» si scriverebbe con una sola elle, per cui ’st’agenda americana, a casa sua,  più che Clooney deve essersela dimenticata Flavia Vento, la domanda è: se è vero e lei lo sa che «se fai quello che hai sempre fatto, otterrai quello che hai sempre ottenuto», perché si ostina a corteggiare così schifosamente male una donna con missive improbabili, continuando inevitabilmente a ottenere dei clamorosi e granitici due di picche come quello che le sto dando ora? Con affetto Selvaggia Lucarelli