Giù la maschera
Serra: "Il Pd non esiste, 'Repubblica' è un partito"
Il Pd è in crisi? Non ha né un leader né un'identità? Tranquilli, ci pensa Repubblica, che da quotidiano si trasforma in un vero e proprio partito. Dopo anni di accuse sulla partigianeria del giornale di Scalfari e Mauro, ora a vuotare il sacco e a chiarire la vera natura della pubblicazione romana ci pensa una delle sue penne rosse più note, Michele Serra. Sdraiato sulla sua "Amaca", la rubrica che cura tutti i giorni, Serra ammette: "La nomea di “giornale-partito” insegue questo quotidiano da molti anni, e non sempre per elogiarlo". Quindi aggiunge: "Ma ci sono contingenze nelle quali anche un giornale può fare le veci di un partito". Viva la sincerità. Il capo Mauro - Dunque Repubblica per un pò di tempo farà da balia al Pd inesistente, e magari detterà la linea pure al governo guidato da un iscritto al "non-partito democratico", ossia Enrico Letta. L'intellighenzia "radical chic" va al potere. Serra è esplicito e traccia anche l'organigramma del "partito Repubblica". Il segretario ovviamente è Ezio Mauro, come spiega lo stesso Serra: "Non per caso l’editoriale del direttore, nel suo incipit, quasi per giustificare l’esplicita presa di posizione politica sua e del giornale, premetteva: 'Sembra quasi che si sia rinunciato alla politica come strumento-guida'. Come per dire: non sarebbe esattamente questo il nostro mestiere, ma vedete anche voi in quali condizioni di impotenza la sinistra italiana è andata a cacciarsi". Dunque anche Ezio Mauro ha dichiarato la svolta di viale Cristoforo Colombo. "Repubblica si fa partito al posto del Pd". Non c'è male come esempio puro di giornalismo che "racconta i fatti". Mauro&co dal "racconto" passano alla politica attiva. Il Pd è incapace - Così magari vedremo Serra, Mauro e Scalfari parlare dal palco del Pd. E magari vedremo Epifani scrivere di cronaca nera sulle pagine di Repubblica. La scelta del quotidiano appare netta. Il messaggio è chiaro: "Se voi siete incapaci, facciamo noi". Così Serra, vicedirettore del quotidiano, infine prova a spiegare il motivo dell'apertura del partito-Repubblica: "Duole riconoscere che è proprio così. Che perfino la conclamata ostilità al disgustoso sistema elettorale in vigore, battaglia sacrosanta e per giunta popolarissima (non sempre i due elementi sono coincidenti) fatica a trovare sponda nella politica. 'Perché il Pd non fa sua questa scelta subito?', si domanda e domanda Mauro. Forse perché la parola 'subito' terrorizza il Pd a prescindere dall’argomento in questione". Prossima mossa? Candidare Scalfari al Qurinale. Ovvio, no? (I.S.)