A volte ritornano

Torna La Ganga, il fedelissimo di Craxi reduce di Tangentopoli

Matteo Legnani

In una vignetta dei primi anni '90, Forattini lo raffigurava a bordo di un'auto anni '30 (di quelle usate dai gangster nei film di quegli anni) in compagnia di Bettino Craxi, Claudio Martelli, insomma il gotha del partito socialista. E sotto la scritta: "La Ganga" (gioco con la parola "gang"). A cavallo tra gli anni '80 e '90, Giusi La Ganga era uno dei più alti esponenti del Partito socialista craxiano: capogruppo alla Camera del Psi e referente di Bettino in Piemonte. E proprio in Piemonte, a vent'anni da quella Tangentopoli che lo vide suo malgrado tra i protagonisti con dieci avvisi di garanzia ricevuti e alcune pene patteggiate sempre per fatti di tangenti, Giusi La Ganga torna a fare politica attiva. Certo, da peone, ma pur sempre di politica si parla. Il fatto è che al Comune di Torino a trazione Fassino si sono liberati due posti: Roberto Tricarico ha infatti seguito Ignazio Marino a Roma, mentre Roberto Lorusso è diventato assessore. Spazio, allora, in Consiglio comunale, al primo dei non eletti: La Ganga, sulla cui candidatura tra le file del Pd, già due anni fa esplosero le polemiche. Fassino vinse, ma La Ganga non prese abbastanza voti per entrare al Comune. Ora i 5 Stelle hanno già ripreso la cagnara. Ma se uno ha i voti...