La Zanzara
Cruciani: "Travaglio? Uomo d'affari, soddisfa il suo pubblico"
"Travaglio? Un uomo d'affari". Ad affermalo è l'irriverente conduttore de La Zanzara Giuseppe Cruciani intervenendo a Reputescion, il programma in onda sul La3 condotto da Andrea Scanzi. "Mi diverte molto leggere Travaglio, è una delle prime cose che leggo la mattina. La sua grande forza è quella di crearsi un suo pubblico”, ha affermato. Istinti giustizialisti - Niente di nuovo, insomma: a dispetto delle prediche moraliste di "Marco Manetta", che da anni ci spiega che la sua è vera informazione, oggettiva, imparaziale, basata sui fatti, è infatti evidente che i suoi editoriali sono sapientemente costruiti per solleticare gli istinti giustizialisti dei suoi lettori e solo dei suoi lettori. Lo spiega bene lo stesso Cruciani subito dopo: "In questo senso è un grande uomo d’affari. Lui sa benissimo qual è il perimetro del suo pubblico e vuole soddisfare quel pubblico, costi quel che costi”. L'operazione Il Fatto - Il bad boy per eccellenza della radio, si lancia poi in un elogio de Il Fatto: "E' l’unica operazione editoriale riuscita in Italia negli ultimi anni, ci vuole del genio per farlo, per creare una così grande affezione. Io questa genialità la riconosco". Insomma, a voler leggere tra le righe, anche qui il riconoscimento è più l'operazione commerciale, di marketing, che per la linea editoriale in sé. "Mai per il Cav" - L'ultima saetta Cruciani la scaglia contro gli intelletual-chic, che a gitano il vessillo dell'antiberlusconismo, salvo poi andare a battere cassa da Silvio Berlusconi: "Io non potrei mai lavorare a stipendio fisso per Berlusconi. Mai. Però conosco delle persone di sinistra, e anche molto di sinistra, che hanno passato tutta una vita professionale stipendiate dalle aziende di Berlusconi”. Non fa nomi, Cruciani. Ma se ne volessimo ipotizzare qualcuno, vengono in mente, tra i tanti, Eugenio Scalfari, Roberto Saviano, Corrado Augias, Francesco Guccini, Matteo Renzi, che non hanno esitato, chi prima e chi dopo, a pubblicare i loro libri per la Mondadori dell'odiato Cav.