Le avventure del piccolo giustizialista
Travaglio nel fumetto cult: voglio Biancaneve, i tre porcellini e Robin Hood in galera
Sono in molti a chiedersi: ma Marco Travaglio è sempre stato così fissato con le manette da non dormirci la notte? Ci sarà stato un momento della sua adolescenza in cui la spensieratezza, la leggerezza, abbiano preso il sopravvento sul legalitarismo esasperato e su tutto il resto? Una risposta la azzarda Walter Leoni, vignettista che sul web fa proseliti manco fosse...Travaglio, appunto. L'introduzione - Secondo Leoni, purtroppo, la mania giustizialista tutta procure e manette è una sorta di malattia che la penna rosso fuoco de Il Fatto si porta dietro da quando era "piccolo così". O meglio, da quando già non credeva alle favole. Lo strepitoso racconto a fumetti di Leoni, se non fosse così simile alla realtà, sarebbe tutto da ridere. Il titolo è già tutto un programma: "Le avventure del giovane Marco Tavaglio - Il lato oscuro del legalismo". Protagonisti: lo stesso vice direttore de Il Fatto che prova, senza successo, di trovare una favola che soddisfi il piccolo Marco. Marcolino e le manette - I dialoghi sono esilaranti. Nella foto corredata all'articolo troverete l'intero racconto a fumetti. Qui facciamo solo un esempio. Nonna: "Quale favola della buona notte vuoi che ti legga, Marcolino?". E lui: "Uhm, non so nonna, una bella". Nonna: "Tipo biancaneve e i sette nani?". Non l'avesse mai detto. In un attimo 'Marcolino' smonta così la fiaba: "Stai scherzando quella latitante e si suoi piccoli complici" Il guardiacaccia che viene meno ai suoi doveri e poi una regina che, invece di dare il buon esempio, si mette a somministrare cibi senza i dovuti permessi e in barba a qualunque norma sanitaria!". Qualsiasi nonna ci avrebbe già rinunciato. Lei no. Il resto lo troverete nello screenshot che correda l'articolo...