Il nuovo governo

La stampa estera dà la fiducia a Letta: "Un compromesso accettabile"

Nicoletta Orlandi Posti

La stampa estera continua a seguire con grande attenzione l’evolversi della crisi politica in Italia. "La scelta del premier italiano spinge per la fine dell’austerity", titola oggi in apertura il Financial Times, che sottolinea come la Borsa di Milano abbia fatto segnare un andamento positivo alla notizia dell’incarico affidato a Enrico Letta. La scelta del "veterano" esponente del centro sinistra, scrive il FT, "è un passo importante per mettere fine a mesi di stallo". Letta, prosegue il quotidiano finanziario, "non ha perso tempo nel chiedere un allentamento delle politiche di asuteruty care a Berlino e Bruxelles". "Il destino dell’Italia è nelle mani di un moderato di sinistra", titola invece l’International Herald Tribune, che dà conto di quanto accaduto ieri e delle reazioni suscitate dalla notizia dell’incarico a Enrico Letta che, nonostante "si appresti ad essere uno dei più giovani primi ministri in Europa", più che un politico della "nuova guardia" è un "candidato di compromesso accettabile dal suo partito di centro sinistra che sta implodendo e dal centro destra". Enrico letta, scrive l’Iht, è "una facciata giovane su un edificio politico sull'orlo di un drammatico collasso". Del "centrista scelto come premier" scrive il Wall Street Journal, l’altro grande quotidiano finanziario internazionale. Enrico Letta, riporta il Wsj, che definisce il premier incaricato "uno dei politici italiani più europeisti", "si sta già unendo al crescente coro di voci che chiedono un allentamento delle misure di austerità che hanno azzoppato molte delle economie più deboli in Europa, compresa quella italiana, e mettono maggiore enfasi sulla crescita e la creazione di posti di lavoro". Il Guardian in un'analisi titola "Sollievo in Italia ma le sfide che verranno sono ampie" e sottolinea come "dopo settimane di vergognose risse politiche, durante le quali l'Italia ha mancato di rispondere alle necessità dei suoi cittadini sempre piu' indignati, un governo di coalizione sotto la guida di Letta, seppur imperfetto, può offrire un barlume di speranza". Agli italiani serve una figura come quella di Winston Churchill, una "leadership forte", capace di contrastare i danni di guerra causati dall'austerità dell'Unione europea, scrive invece il Daily Thelegraph, sottolineando che Letta "è senza dubbio un onesto, fidato e onorabile tecnocrate e ha buone intenzioni''. Ma - aggiunge - è "difficile immaginare un uomo meno incline a gettare il guanto e a spingere per un cambiamento radicale nelle politiche europee prima che l'economia italiana arrivi al collasso". In Francia Le Monde titola "L'Italia si affida al centro per uscire dall'impasse" e osserva come, tra Giuliano Amato e Matteo Renzi - in corsa anche loro per Palazzo Chigi - Letta "rappresenti la sintesi dei suoi concorrenti per una carica ad alto rischio". "Enrico Letta, una replica di Mario Monti, in meglio" è invece il titolo de Le Nouvel Observateur, che descrive il premier incaricato come un politico "dal curriculum scintillante, progressista e moderato", ricordando che a lui toccherà "il difficile compito di far uscire l'Italia dall'impasse e dalla crisi". Per il foglio economico Les Echos Letta è "un mediatore nato, sobrio, discreto e apprezzato per la sua cortesia" mentre Liberation titola "Enrico Letta, la scommessa misurata di un'Italia scombussolata", evidenziando come ora, questo "europeista convinto" "non avrà altra scelta che allearsi con il partito di Berlusconi".  In Germania Die Welt rimarca come l'Italia abbia posato "la prima pietra per un governo" con Letta che "ha tutte le virtù per dare un esecutivo" al Paese: "determinazione, nervi d'acciaio e talento negoziale". Anche la Frankfurter Allgemeine Zeitung risalta le doti da mediatore del premier incaricato dedicandogli un ritratto dal titolo "Il risolutore dai nervi saldi" mentre per Spiegel Online, da Letta, "difficilmente si attendono grandi impulsi" essendo sì giovane, ma "legato alla casta politica". In Spagna El Pais titola "Letta si profila come figura di consenso per guidare l'Italia" e in un commento dal titolo "Il foro è cerchiato" osserva come il premier incaricato abbia "poco margine di manovra", in un Paese dove "le classi dirigenti hanno sviluppato la diabolica capacità di mantenere posizioni e privilegi". Oltreoceano, invece il New York Times scrive come Letta, "ultimo appiglio di un ciclo politico cominciato negli anni Novanta con l'ascesa di Berlusconi", sia stato scelto "per guidare l'Italia fuori dalla peggiore recessione dalla Seconda guerra mondiale".