Chicco riposati

Quirinale, il 'maratoneta' Mentana inciampa sul traguardo e 'buca' il countdown finale

Sebastiano Solano

Uno dei protagonisti di questa intricata elezione del presidente della Repubblica è stato Enrico Mentana. Meriterebbe un qualche incarico di governo solamente per il suo presenzialismo mediatico, per la tenacia, la resitenza, la passione nel raccontarci le dinamiche di quest'elezione. Per non perdersi nemmeno un istante delle fasi che hanno condotto, in tre giorni, a ri-eleggere Giorgio Napolitano al Colle si è lanciato in una maratona di 30 ore complessive. Dieci ore al giorno per tre giorni consecutivi. Da guinness dei primati. Da feticista della politica. Un successo mediatico paragonabile a quello di Telethon. Sul più bello però Chicco Mentana è inciampato. Nel momento più delicato, più atteso,  quello del countdown finale, ossia del conto alla rovescia dei voti che mancavano all'elezione ufficiale di Napolitano, Mentana ha perso il conto, anticipato da un lungo applauso dei parlamentari-elettori. Colpa della stanchezza, forse di una momentanea distrazione, ma Mentana ha fallito il colpo della vita: arrivare prima di tutti a proclamare il presidente della Repubblica, con tanto di citazione nei libri di storia. A meno che i parlamentari abibiano applaudito in anticipo, Mentana ha perso l'appuntamento con la storia. Un bel paragrafo, e pure lungo, nel  libro dei record però non gliela toglie nessuno.