Dal 22 aprile

Paola Marella torna su Real Time:"Vi insegno a far bella la casa"

Eliana Giusto

di Giovanni Luca Montanino Grazie al successo di Cerco casa disperatamente e Vendo casa disperatamente, è diventata un volto noto e un’icona di stile. L’archietto prestato alla televisione Paola Marella torna dal 22 aprile (dal lunedì al venerdì alle 15:25 su Real Time, canale 31 del digitale terrestre) con Welcome Style, il format pensato per dare personalità ed eleganza alla propria casa. Paola, questo è il primo show in cui fa l’architetto, più che l’agente immobiliare, giusto? «Esatto. In Welcome Style mi occupo di molte cose: dalla scelta dei fornitori, ai tessuti, fino al posizionamento degli oggetti, o all’allestimento di una parete di quadri. Il tutto con l’aiuto straordinario della redazione. Arredare mi diverte troppo: a casa mia, per esempio, cambio continuamente. Ora l’appartamento è esploso, perché stiamo facendo dei lavori, ma ho già in mente i colori per le pareti». Come ha scelto i protagonisti dei 20 episodi di Welcome Style? «Siamo partiti dalle case, più che dalle storie, perché è importante avere lo spazio giusto per lavorare. Inoltre, bisogna considerare che disponiamo di un budget limitato e, per questo, possiamo permetterci solo alcuni interventi. Comunque, abbiamo selezionato storie carine di giovani trentenni: c’è, però, anche una nonna, cui abbiamo arredato un salotto a prova di nipotini». Al suo fianco avrà qualcuno? «Sì: due tutto fare. Alessandro ha la mia età ed è un uomo simpatico e loquace. Alessio ha 25 anni e studia ingegneria. Sono entrambi precisi e molto belli. Avevo bisogno di collaboratori fattivi: insieme abbiamo attaccato quadri e spostato milioni di cose».   Paola, lo sa che sulla sua pagina Wikipedia c’è scritto «conduttrice televisiva» e non «architetto»? «Davvero? Non me ne ero accorta: il fatto è che tecnologicamente sono alla preistoria; a parte Twitter, che mi piace, sto di rado al computer, quindi non potevo saperlo. Questa qualifica professionale mi fa sorridere e mi stupisce, visto che sono laureata in architettura e mi sono sempre occupata di case». Quando e come ha iniziato a fare televisione? «All’inizio del 2007: stavo finendo un cantiere e, non avendo altri progetti in essere, ho subito accettato la proposta. Fu una mia amica a contattarmi: lei lavora in Endemol (la casa di produzione di Cerco casa disperatamente) e mi conosce da una vita come agente immobiliare. È più forte di me: non riesco a stare ferma; quindi, con una certa incoscienza, le ho detto di si immediatamente perché non avevo altri programmi lavorativi e non volevo restare con le mani in mano. Ho pensato che non avrei avuto nulla da perdere: si trattava di un impegno di appena tre, o quattro mesi».  Poi, però, le cose sono andate diversamente… «Eh sì! Non solo io, ma tutti a Real Time all’inizio andavamo allo sbaraglio: i programmi della rete nascevano in quel periodo (insieme al mio, anche Ma come ti vesti?). Ci piazzavano davanti alle telecamere e ci chiedevano di fare il nostro mestiere come nella vita di tutti i giorni, niente di più. Non c’erano tracce, né testi. È stato divertente: poi, però, visti i grandi riscontri, nelle edizioni successive ci siamo preparati meglio. Oggi posso dire che la rete è stata lungimirante a credere in quei progetti».       Avrebbe mai immaginato di presentare un programma in tv? «No, perché facevo tutt’altro. Devo ammettere, però, di aver avuto una prima esperienza davanti alle telecamere, appena 18enne: io e un’amica negli anni ’80 eravamo le aiutanti della conduttrice del “Topolino Show”, su Rete4. Il nostro compito era tenere a bada i bambini».    Paola, non possiamo lasciarla senza rubare dei consigli: quali sono i colori di tendenza per la casa? «I protagonisti del salone del mobile sono stati grigio, lime, ocra, rubino e petrolio, ben dosati e declinati in tutte le tonalità. Sono tinte pacate, non troppo accese, che si sposano bene con varie tipologie di legno e anche con un arredamento tradizionale. La camera di mio figlio sarà color petrolio».   E gli oggetti più cool? «Amo follemente le luci: non sono solo funzionali, ma rappresentano complementi d’arredo e design. Mi piacciono anche i quadri (non per forza di artisti famosi) e le stampe, purché sistemate con gusto alla parete».