Toghe rosse al lavoro
Ecco chi indaga a Napoli su BerlusconiWoodcock, mister 210 archiviazioni
Herry John Woodcock è in prima linea contro il Cav. E' lui che guida l'inchiesta della procura di Napoli sui presunti tre milioni di euro pagati da Silvio per convincere Sergio De Gregorio a passare con gli azzurri nel 2006. Woodcook ha sempre portato avanti inchieste "spettacolari", grandi nomi sotto torchio, ma poche condanne. La sua carriera da pm è scandita da un record di archiviazioni e assoluzioni. Durante la sua attività ha fatto arrestare 210 persone, quasi 15 all'anno se si considera il 1996 come anno del debutto in procura. Stile e look da perfetto britannico, Woodcock è il pm del "Vipgate". A Potenza nel 2003 parte l’indagine: 78 indagati, fra cui Tony Renis e due ex ministri Maurizio Gasparri e Antonio Marzano. Le accuse sono pesanti: associazione per delinquere, turbativa d’appalto, estorsione, corruzione e favoreggiamento. Risultato? Il giudice respinge gli arresti e dichiara l’incompetenza di Potenza. Poi Roma archivia. Mister archiviazioni - Nel 2006 il pm Woodcook ottiene l’arresto di Vittorio Emanuele e di altre sette persone. Mix diabolico di accuse: corruzione, falso, sfruttamento della prostituzione. Come è andata a finire? Nel marzo 2007 la procura di Como, dove arriva l'inchiesta per competenza territoriale, chiude con un’archiviazione. Altro giro, altra corsa. E' il 2004, Woodcook ipotizza brogli negli appalti lucani. Scatta l'arresto per 51 persone, tra cui anche politici di Forza Italia, Ds e Udeur. L'’accusa: associazione mafiosa. Anche questa volta il tribunale del Riesame annulla tutto e brucia il lavoro di Woodcock. Cambi mestiere - Nel 2006 Gianfranco Fini disse di lui: "Woodcock è un signore che in un paese serio avrebbe cambiato già mestiere". Non l'ha fatto e ora indaga su Berlusconi. Tempismo perfetto, considerando che il Cav è reduce da un successo elettorale quasi miracoloso. Fini è rimasto fuori dal parlamento e ora dovrà cecare un'altra occupazione. Woodcock è sempre al suo posto. La politica risponde agli elettori. La magistratura a nessuno.