Al vetriolo

La Zanzara, Andrea Scanzi demolisce Giuseppe Cruciani: "Se non trova una cazz... è frustrato e picchia Parenzo"

Giulio Bucchi

"Ogni mattina, a Milano, Giuseppe Cruciani si sveglia e sa che dovrà spararla sempre più grossa o non finirà su Dagospia". Inizia così l'articolo al vetriolo di Andrea Scanzi sul Fatto quotidiano: una sequela di frasi puntute e velenose contro il conduttore della Zanzara su Radio24, il giornalista più politicamente scorretto dell'etere italiano. "Dirgli che è volgare, oltre a lusingarlo, è cosa assai banale. La vera cifra di Cruciani, ciò che lo caratterizza e lo macera, è il desiderio smodato di avere non tanto una notizia, ma il virgolettato esagerato attinto da qualcuno". Secondo Scanzi, penna travaglina e assai prezzemolina, l'assillo di Cruciani è quello di trovare "una cazzata sufficientemente grossa" per finire su Dago o Fatto. Obiettivo evidentemente centrato...  Quando manca materia prima, secondo Scanzi Cruciani deve "affogare la frustrazione" in qualche  modo: "In quei momenti Cruciani picchia David Parenzo, e magari Parenzo ci sta pure, perché lui nella coppia è il bravo punching-ball di sinistra ma non troppo. L'amico deriso e disgregato, come il fratello figlio unico di Rino Gaetano". Qualche carezza la regala: "In tivù soffre, in radio si esalta. Ha i tempi giusti, la voce giusta, la prontezza giusta. Solo che è vittima non tanto del suo ruolo, ottimamente fotografato da Andrea Perroni su Radio 2 Social Club, quanto della fregola di poter poi dire a fine puntata: Visto? Anche stavolta Salvini l'ho fatto sbroccare, ha pure detto che Renzi è un infame. Lui si eccita (anche) così". Poi però arriva un'altra stoccata: "Da buon ex radicale è un trasformista dichiarato che pilucca di qua e di là in base al proprio tornaconto. Una sorta di Capezzone, però bravo e consapevole. Cruciani ha un unico obiettivo: portare chi parla con lui a dire una frase che, subito dopo averla pronunciata, l’ospite non ridirebbe mai. Neanche sotto tortura". "Cruciani è poi maestro nell'escalation ad minchiam - conclude Scanzi -. Se uno dice Con mia moglie ho litigato, parte con Quindi volevi ammazzarla e poi eviscerarla?. E se un altro afferma Non mi convince questo decreto, riassume così: Quindi tu vuoi morto Renzi, vero? Di' la verità: tu vuoi che Renzi crepi perché è un cretino. Dillo. Non c'è niente di male, va benissimo". E mentre Cruciani si immagina già l’apertura su Dagospia, l’altro balbetta: “Veramente io volevo solo dire che…”. La provocazione, assicura Scanzi, per Cruciani "è la migliore delle masturbazioni", "gioca al martire"e, appena può, parla di sesso. Appuntamento per la replica a questa sera, in diretta.