La polemica

Filippo Facci contro Marco Travaglio: "Ha posto un veto su di me"

Alessandra Menzani

Caro Marco Travaglio, hai un po' rotto le palle con questa storia del «se c' è lui non vengo» che imponi ogni volta che abbiamo un invito in comune. È da una vita che va avanti 'sta storia, e me ne sono sempre fregato: anche perché a me, a differenza tua, non importa nulla neppure di andare in televisione. Forse la tv per te è troppo strategica e importante, va bene, e infatti un paio d' anni fa avevi accettato di partecipare almeno a un dibattito non televisivo (la festa di Giorgia Meloni, ad Atreju) e non c'erano stati problemi, mi pare. Ora però mi tocca apprendere che hai messo il veto su di me persino per un incontro organizzato da alcuni studenti universitari di Milano: "Dove c' è Facci non ci sono io e dove ci sono io non c' è Facci". Minchia, che peso. Ti piace vincere facile o fare i bagni di folle osannanti: padronissimo, ma piantala di mettere in mezzo me, come se avessi i tuoi stessi complessi. Buona sfilata, magari ecco, parlane con lo psicoanalista.  di Filippo Facci