Salasso

Berlusconi e Lario, caro divorzio: niente accordo sull'assegno di mantenimento

Giulio Bucchi

Niente accordo sul vitalizio né sulla cifra "una tantum". L'entità degli alimenti che Silvio Berlusconi dovrà versare alla ex moglie Veronica Lario si conoscerà tra sessanta giorni, quando il Tribunale di Monza in composizione collegiale (il presidente Anna Maria Di Oreste, i giudici Carmen Arcellaschi e Silvia Gaggiotti) emetterà la sentenza su una vicenda ormai annosa. Caro mantenimento - Le parti si sono nuovamente incontrate senza trovare un'intesa sul (corposo) assegno di mantenimento all'attrice. L'ex premier chiedeva di modulare l'assegno in base alla propria aspettativa di vita, al contrario la Lario pretendeva che gli alimenti fossero calcolati in base alla propria aspettativa di vita. Differenza non da poco, visto che Veronica di anni ne ha 58 e Silvio 78, venti in più. Non solo, niente accordo nemmeno su un'eventuale somma "una tantum". Quanto sborsa il Cav - Al momento, la Lario percepisce un mensile di un milione e 400mila euro, ridotto rispetto ai 3 milioni (100mila euro al giorno) stabiliti dalla nona sezione del Tribunale civile di Milano al momento della separazione. Contro quella sentenza Berlusconi aveva fatto ricorso in Appello, riuscendo a farsi diminuire il salasso. La seconda moglie era stata costretta a restituire al Cavaliere 36 dei 108 milioni già incassati.