I guai dell'ex ministro

Giulio Tremonti indagato per corruzione: avrebbe preso una tangente da 2 milioni e mezzo da Finmeccanica

Nicoletta Orlandi Posti

Avrebbe incassato da Finmeccanica (controllata dal Tesoro) una tangente da 2,4 milioni di euro in cambio dell’ammorbidimento della propria iniziale contrarietà al controverso e stratosferico acquisto per 3,4 miliardi di euro nel luglio 2008 della società statunitense Drs fornitrice del Pentagono. Giulio Tremonti, all'epoca era ministro dell'Economia del quarto governo Berlusconi, e ora è indagato dalla procura di Milano con l'ipotesi di reato di corruzione. Gli altri indagati - La notizia la dà il Corriere della Sera che racconta come la tangente che sarebbe stata veicolata dietro lo schermo di una parcella professionale liquidata da Finmeccanica, a saldo di una apparente consulenza sui profili fiscali appunto dell’acquisizione dell’americana Drs, allo studio tributaristico Vitali Romagnoli Piccardi & Associati, dal quale il fondatore Tremonti era formalmente uscito essendo divenuto ministro e di cui oggi è di nuovo socio. Insieme a Tremonti, nel registro degli indagati sono finiti anche Enrico Vitali, uno dei suoi soci commercialisti di studio; Pierfrancesco Guarguaglini, l’ex presidente di Finmeccanica (dal 2002 al 2011 con buonuscita di 5,5 milioni); e Alessandro Pansa, l’ex direttore finanziario di Finmeccanica uscito 6 mesi fa con "un’indennità compensativa" di 5,4 milioni dopo che per la presidenza gli è stato preferito l’ex ad di Fs Mauro Moretti. Nuove accuse - Gli indagati ora potranno presentare memorie o chiedere di essere ascoltati, anche per capire - puntualizzano Luigi Ferrarella e Giuseppe Guastella - di quali nuovi elementi dispongano i pm milanesi Roberto Pellicano e Giovanni Polizzi per indagarli ora, visto che ciò non era accaduto quando nel 2010 l’arrestato ex consulente di Finmeccanica, Lorenzo Cola (3 anni e 4 mesi poi patteggiati per un’altra vicenda), in un interrogatorio al pm romano Paolo Ielo aveva collegato il cambio di atteggiamento del ministro Tremonti (da contrario a favorevole) proprio alla parcella liquidata da Finmeccanica allo studio dei soci del ministro. Tremonti in aprile ha patteggiato a Roma 4 mesi, convertiti in 30 mila euro di pena pecuniaria e 10 mila di multa, per finanziamento illecito legato all’affitto di una casa messagli a disposizione dal suo ex consigliere Marco Milanese. La replica di Tremonti - "Non ho mai chiesto o sollecitato nulla da Finmeccanica", ha dichiarato Giulio Tremonti in merito alle vicenda giudiziaria che lo chiama in causa. "Ben prima di entrare nel governo, insediatosi venerdì 8 maggio 2008, mi sono cancellato dall’ordine degli avvocati e sono uscito dallo studio in base ad atto notarile e perizia contabile. Ci sono rientrato solo nel 2012, un anno dopo la fine del governo, come prescrive la legge. Nel durante ho interrotto tutti i rapporti con lo studio", afferma l’ex ministro ricostruendo le tappe delle sua vicenda professionale. "L’operazione DRS-Finmeccanica ha interessato e coinvolto la politica industriale e militare di due Stati. Come risulta dai documenti SEC e Consob - spiega Tremonti - l’operazione è iniziata nell’ottobre 2007 ed è stata conclusa lunedì 12 maggio 2008. Anche seguendo il calendario, si può dunque verificare che, per la sua dinamica irreversibile e per la sua natura internazionale, l’operazione non era da parte mia nè influenzabile, nè modificabile, nè strumentalizzabile. In questi termini, non ho mai chiesto o sollecitato nulla ed in nessun modo da Finmeccanica. Anche per questo, come sempre, ho assoluta fiducia nella giustizia", conclude Tremonti.