La fuga di Fabrizio
Corona meglio di David CopperfieldDenaro e tre ore di vantaggio sulla polizia
di Salvatore Garzillo E si scoprì che era in un centro estetico a farsi una lampada. Le ipotesi sul nascondiglio di Fabrizio Corona non escludono nulla, neppure le cose più bizzarre. Gli investigatori lo cercano ovunque dovendo gestire una mole di informative e segnalazioni in arrivo da ogni parte d’Italia anche se, secondo i dati forniti dalla Procura generale di Torino, potrebbe trovarsi in Europa occidentale, precisamente tra Francia, Spagna e Portogallo. Qui infatti avrebbe una serie di amici potenti in grado di aiutarlo nella fuga verso l’altra sponda dell’Oceano. «Può contare su amici che hanno case in diverse parti d’Europa» dicono gli inquirenti, «in più c’è da aggiungere che tempo fa ha denunciato lo smarrimento del passaporto. In realtà potrebbe avere con sé ancora il documento che, a un esame superficiale, potrebbe servirgli per superare le frontiere». Per ora, l’unica cosa sicura, è quanto riportato nel verbale degli agenti del commissariato Garibaldi-Venezia, incaricati di controllare gli spostamenti di Corona dopo aver ricevuto il preavviso dell’imminente sentenza dalla Cassazione (come da prassi per condanne superiori ai 5 anni): «Il soggetto è stato seguito sino alla palestra da lui abitualmente frequentata...», si legge, ma «entrati nella palestra abbiamo constatato la scomparsa del soggetto...». Vista così sembrerebbe una magia alla David Copperfield, in realtà prima di entrare in palestra gli agenti hanno aspettato due ore e 40 minuti. Quasi tre lunghe ore durante le quali non è venuto in mente a nessuno che, forse, il soggetto non era assorto tra bilancieri e macchinari. Corona avrà pensato che per una volta l’allenamento poteva aspettare, anche perché in 5 anni (ora diventati oltre sette con i cumuli di pena) si riesce a metter su una «tartaruga» perfetta. Secondo la ricostruzione fatta finora, Corona si sarebbe allontanato da Milano a bordo di un’auto dopo aver ritirato una grossa somma di denaro. Poi avrebbe raggiunto la Francia percorrendo strade provinciali e da lì avrebbe trovato il suo appoggio in attesa della mossa finale, forse la partenza per il Brasile. Ipotesi, nient’altro che ipotesi. Come quella che lo vedrebbe già sbarcato a Santo Domingo, nella stessa località dove hanno casa, tra gli altri, anche Luciano e Marcello Dell’Utri. Proprio il senatore del Pdl ha manifestato la sua solidarietà al fuggitivo ai microfoni della trasmissione radiofonica «La Zanzara». Alla domanda «Ma lei comprende la fuga di Corona?», ha risposto: «Lo capisco, come tutti quelli che vogliono sottrarsi al carcere. Io non andrei mai via, però Corona c’è da comprenderlo. Paura della galera? Ce l’hai se non hai coraggio, ma io ce l’ho».