Tra nostalgia e rancore

Forza Italia, alla cena non c'è Apicella. E lui: "Berlusconi non è più quello di una volta"

Andrea Tempestini

Succede che alla cena per la raccolta fondi di Forza Italia, oltre alle ormai mitologiche pennette tricolore, sia stato rottamato anche lo chansonnier ufficiale di Silvio Berlusconi, Mariano Apicella. No, tra gli invitati lui non c'era. Al suo posto la Mazatolf band. E il cantante napoletano cade dal pero: "Chi? Mai sentiti. Ma chi li ha chiamati? Non penso che sia stato il presidente, ma pure se li avesse chiamati lui a suonare, non c'è problema. E' finita un'epoca. Se uno non è gradito, meglio che stia a casa. Insomma, meglio che ognuno pensi a sè", dice al Corriere della Sera. "Ha problemi..." - Afferma che "non c'è problema", Apicella, ma forse, invece, per lui un problema c'è. Quell'"è finita un'epoca" già suona come una sorta di attacco al Cavaliere, e il sospetto viene confermato dalle successive dichiarazioni: "Berlusconi non fa più quello che faceva tempo fa. I problemi ce li ha: giudiziari, politici. Voglio credere che abbia altro da fare che mettersi a cantare...". Insomma per l'ex (?) cantante ufficiale, l'ex premier non è più quello di una volta. Dissimula in modo impacciato la sua delusione, Apicella: delusione per non aver potuto intrattenere gli ospiti della cena a Casina di Macchia Madama, la location romana dell'iniziativa di fund raising organizzata dalla nuova Forza Italia. Tra gli ospiti, Berlusconi, ovvio, e Francesca Pascale. "Nessun litigio" - Niente Mariano, dentro la Mazatolf band, che per inciso è un duo romano che rivisita in chiave swing i grandi classici della canzone italiana. L'organizzazione fa sapere che si tratta di "amici di uno dei nostri ospiti". Eppure i rapporti tra Apicella e Berlusconi non si erano interrotti: si erano incontrati non troppo tempo fa: "A Capodanno 2014 - spiega il cantante -, ma senza strafare. Qualche canzoncina, una cenetta, cose tranquille". Poi, però, torna all'attacco e ribadisce: "Una volta era diverso, c'era tutt'altra atmosfera". Anche in questo caso c'è lo zampino "rottamatore" della Pascale? "Non credo - risponde Apicella -, Berlusconi non è uno che si fa influenzare. Credo che sia lui a volere una vita più tranquilla. Però una cosa posso dirla: non abbiamo mai litigato, mai un battibecco. E io resto sempre a disposizione". Il "Confa" - Insomma, Apicella punge Silvio, ma gli rivolge anche un appello: se l'ex premier volesse cantare ancora con lui, non ci sarebbe problema, e l'incursione della Mazatolf band verrebbe subito dimenticata. E' nostalgico, il menestrello partenopeo, e quando gli chiedono quanto gli manchino le feste a Villa Certosa risponde così: "Le feste non tanto, mi manca scrivere musica con il presidente. Che squadra eravamo, c'era pure Confalonieri che è un grande intenditore di musica napoletana". Puro amarcord, insomma...