La polemica
Giulia Innocenzi su Twitter: veleno su Grasso e Libero
La lingua batte dove il dente duole. Ed evidentemente, per Giulia Innocenzi, la lingua (anzi, il dito) batte sulla tastiera. E non chiamatela, santorina, per carità. Basta leggere il post piuttosto inviperito che la presenza fissa di Servizio Pubblico a fianco di Michele Santoro, assai attiva sui social network, ha pensato bene di scrivere per ribattere colpo su colpo alle critiche piovutegli addosso dopo la storica puntata del talk di La7 con ospite Silvio Berlusconi. Boldi e i tweet scomparsi - Da giovedì 10 gennaio, è innegabile, la Innocenzi è finita sulla bocca di molti non solo per le sue domande al Cavaliere. Per esempio, c'è chi dice che sia stata bocciata a un provino per Natale a 4 zampe ("che sembra quasi un film porno - spiega lei -. Oggi mando la rettifica, sperando non rimangano segni indelebili su internet"). Il cinepanettone di Massimo Boldi rimanda ad un'altra questione. Il caso scoppiato su Twitter alla vigilia del puntatone di Servizio Pubblico, con Boldi che chiede di poter partecipare e la Innocenzi che si prodiga per trovargli un "biglietto", con tanto di tweet di critica misteriosamente spariti dalla sua pagina. "Colui che ha scritto l'articolo - si riferisce rivolgendosi a Libero - potrebbe almeno prima controllare che i tweet degli altri non si possono cancellare?! Forse la macchina del fango è rimasta 1.0". Sì, ma forse non serve cancellare i followers critici: basta bloccarne la visualizzazione sul proprio profilo. Altrimenti ci spieghi dove sono andati a finire quei tweet. La Innocenzi poi si abbandona a una excusatio non petita sui suoi rapporti col comico: "Ho 'conosciuto' Massimo Boldi su Twitter l'anno scorso, perché seguiva la nostra trasmissione, e l'ho visto per la prima volta nella mia vita nello studio di Servizio Pubblico quand'è venuto nel pubblico per seguire B)". Tutto molto interessante. La critica al critico Grasso - Ma la Innocenzi il meglio di sé lo dà quando si va sul piano personale. "Quotidiani del calibro di Libero o canali tv come SkyUno, animati da febbre democratica, consultano i loro seguaci con sondaggi del tipo: "Chi è più antipatica fra le due santorine Innocenzi e Costamagna?". E ancora, direttamente rivolta ad Aldo Grasso, senza citarlo: "Uno dei massimi commentatori tv, personalmente penso sia il migliore, anziché esprimersi sulla qualità di un prodotto dà giudizi di valore, che diretti a me sono: "spocchiosa" e "supponente" (sarò fissata, ma mi chiedo sempre se il giudizio sarebbe lo stesso se mi chiamassi GiuliO). Da An alla Fornero - Ultima bordata a quelli di Lettera43, rei di aver ripercorso il suo cammino politico, dagli esordi filo-Alleanza Nazionale passando per i radicali e il Pd. Lei si difende così: "La storia di An è stucchevole, perché chi la ritira fuori o non sa neanche leggere le spiegazioni già date o è malizioso. Ho partecipato a una sola riunione a 16 anni - 16! - e mi è bastata per capire che non facevano per me". E a chi chiede dove mai Santoro l'abbia scoperta, ribatte: "Se il giornalista poi non capisce dove Santoro mi abbia scoperta vuol dire gli ci vuole proprio una visita specialistica, ma da uno bravo: ero lì, nello studio di Annozero, 2 volte invitata nello spazio dedicato ai giovani, e come ho spiegato PIU' volte dopo il mio secondo intervento mi ha contattata e chiesto se volevo lavorare per la trasmissione. E se basta intervistare qualcuno per diventarne fan, vorrà dire che il mio idolo è la Fornero". In fondo, un po' maestrina lo è già.