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Fanta storia italiana. Intervista a Enrico Brizzi
di Marco Petrelli Sinceramente: chi non si è mai domandato cosa sarebbe successo se l'Italia avesse vinto la II Guerra Mondiale? Una "fanta domanda" che ha contagiato anche il romanziere Enrico Brizzi, dalla cui penna ha preso corso una storia parallela che inizia a Bologna nel 1942, in casa Pellegrini... Chi è Lorenzo Pellegrini? "Un cronista sportivo bolognese che scrive per Stadio d'Italia. Figlio di una camicia nera ante marcia e della sua ex domestica, dal padre ha preso un fare sbrigativo, dalla madre la propensione alla relazioni sociali. In Lorenzo Pellegrini e le donne è un ventenne ai primi passi nella vita di redazione, e nel mondo delle avventure amorose". Per il profilo di Lorenzo ha avuto particolari forme di ispirazione? "L'unica fonte letteraria consapevole è il cavaliere d'industria Felix Krull: come lui, Lorenzo è un grande bugiardo. Per il resto può vantare diverse caratteristiche in comune con Tin Tin, Corto Maltese e Lando Buzzanca". Il nuovo romanzo? "Lorenzo Pellegrini e le donne è come dire "Fausto Coppi e le grandi corse a tappe": si tratta di un accostamento fra un personaggio e la sua ragione di vita". Fanta storia italiana. Perché? "Le storie più antiche che ho sentito raccontare in famiglia avevano a che fare con la guerra e crescendo mi sono chiesto: cosa sarebbe successo se avessimo vinto? Quale la risposta del pubblico ai suoi lavori? "L'inattesa piega degli eventi è piaciuto agli appassionati di calcio poiché incentrato sulla "Serie Africa", disputa sportiva fra Eritrea ed Etiopia; il prequel La Nostra guerra, ha colpito maggiormente le lettrici e gli appassionati di storia militare". Qualcosa di nuovo all'orizzonte? "Al momento sto scrivendo una raccolta di racconti dedicati alla cultura del cibo per Mondadori, e a primavera partirò per un nuovo viaggio a piedi, il Giro delle Tre Venezie, insieme ai miei buoni cugini Psicoatleti".