La confessione
Fabrizio Corona: "Il cappellano di San Vittore ci ha provato anche con me"
C'è anche Fabrizio Corona tra le vittime di Alberto Barin, il cappellano del carcere di San Vittore arrestato con l'accusa di concussione e violenza sessuale per aver preteso rapporti sessuali in cambio di favori da sei detenuti della prigione milanese. Il paparazzo, che nella stessa San Vittore è stato detenuto nel 2007 nell'ambito dell'indagine Vallettopoli (che lo ha portato a una condanna definitiva per estorsione e tentata estorsione) sostiene di essere stato avvicinato dal prete, che gli avrebbe fatto intendere di essere pronto ad aiutarlo in vario modo di fronte a un'intesa sessuale. Il racconto - Corona affida a www.socialchannel.it, sito di gossip che ha collaborato a fondare, le proprie confessioni. Il fotografo racconta di aver conosciuto Barin appena entrato nel carcere di San Vittore e di aver trovato in lui un buon appiglio nello scoramento provato nel trovarsi in cella. Il rapporto poteva considerarsi amichevole, ricostruisce il fotografo, fino a quando il cappellano lo convoca nel suo ufficio: “Capii immediatamente che c’era qualcosa di strano - sono le parole di Corona -.Tirava un’aria particolare e fui assalito da una sensazione di forte ansia. Poi Barin - aggiunge -, oltre che guardarmi con occhi diversi, ammiccanti, cominciò a fare battute ambigue. Provò a toccarmi, promettendomi agevolazioni su questo e quell’altro. Mi incazzai e turbato - conlude -, andai via". Corona racconta di essere rimasto interdetto dall'incontro ("Ci ha provato con me - scrive -, continuavo a ripetermi in testa. A mente lucida lo volevo ammazzare quello schifoso"), ma anche di averlo denunciato: "E pensare che nel libro Le mie prigioni - dice - in cui ho raccontato quei mesi al San Vittore, ho fatto riferimento a quell’episodio. Nessuno gli ha dato importanza”.