Di Ivan Rota
Periscopio, gli eventi vip della settimana
Per i cento anni dalla nascita il Comune di Codogno dedica al grande giornalista Gianni Brera, lo spettacolo Gioàn Brera. L’inventore del centravanti, di Sabina Negri con Lorenzo Loris, regista storico del Teatro Out Off,, Sabina Negri, Simone Spreafico (chitarra e voce), Luca Garlaschelli (contrabbasso), Patrizia Rossi (Vocalist), con la partecipazione del giornalista sportivo Stefano Borghi, del giovane e promettente attore Francesco Butteri e la regia di Bebo Storti.La pièce, fra parole e musica, fa riemergere la personalità complessa di Brera, inserendo la sua vicenda umana e professionale.Subito dopo lo spettacolo,la "risottata del Gioànn" a cura degli Chef della Federazione Italiana Cuochi. Donazione a sostegno dei progetti del Dipartimento Solidarietà Emergenze – FIC. L'iniziativa é stata fortemente sostenuta dal Presidente della Provincia e Sindaco di Codogno Francesco Passerini. In ricordo di Giorgio Paglia,l 21 novembre alla Casa della Memoria a Milano. sono intervenuti, oltre a Gad Lerner, Roberto Cenati, Presidente dell'ANPI provinciale di Milano, la splendida Cicci Vandone che ha commosso tutti i presenti, zia di Daniela Iavarone, e Mario Furlan. Alla riuscitissima serata anche Mario e Daniela Iavarone, Raffaello Tonon, Lella Termini. Ad allietare la serata, un fantastico coro.Daniela De Souza é di una bellezza spettacolare. È nata vicino alle favelas di Manaos, nel cuore dell’Amazzonia. A 12 anni ha iniziato a fare la fotomodella, si è sposata prestissimo, ha iniziato subito a girare il mondo per lavoro. A 17 anni, archiviata la vecchia vita, ha iniziato quella nuova. Ha sposato il sovrintendente alla Scala Alexander Pereira e ha aperto un atelier. Tutta Milano é accorsa alla sua sfilata e ha applaudito una vera creativa. Tra i presenti Anna Netrebko, interprete della "Tosca" alla Prima della Scala, Marta Brivio Sforza, Daniela Iavarone,il giornalista Gianluca Bauzano e Ludmila Voronkina. E poi nuovi locali, feste a nuove promesse Il miglior Spritz di Milano al Tascaro E' il migliore spritz di Milano. Tutti, normal people o vip-veneti e non solo-vengono qui, per gli eventi a carattere sociale, o anche per un semplice aperitivo, t utti i giorni dalle 18 in poi, dove vi attende la tradizione veneta dei cicchetti e il l venerdì potete scegliere tra ben sette varianti di Spritz, o prenotare una cenetta tra amici o con la propria dolce metà; parliamo di Tascaro, creato da Sandra Tasca (nella foto con l'attore Francesco Butteri) , giovane e bella imprenditrice da sempre appassionata di buon cibo e consulente di ristorazione. Sandra non si ferma mai e t utti i giorni propone qualche novità. A pranzo dalle 12.30, all’ora dell’aperitivo dalle 18 in poi, a cena fino a tardi, in via Sirtori 6 a Milano è un continuo andirivieni dalla cucina alla sala, per accogliere ospiti, amici, giornalisti, vip e influencer.Sandra è creativa, rigorosa, precisa, vuole che tutto sia perfetto per il suo pubblico e i suoi ospiti e non trascura nessun piccolo dettaglio. Ogni mercoledì, poi, c’è il fritto della tradizione veneta, grazie alle ricette tramandate a Sandra dalla nonna, come il Tàscaro in pastella, magari in versione vegetariana, con c rema di radicchio di Chioggia, sedano rapa arrosto, formaggio Morlacco. Chi vuol raggiungere Tascaro di giorno, durante il business lunch, può assaggiare i bigoli con il sugo d’anatra, o le tagliatelle a finferli e tanti piatti del fuori menu, per coccolarsi anche durante la pausa lavorativa e a costi contenuti, senza sacrificare il gusto e l'attenzione per le materie prime. Avete già ricevuto, poi, l’esclusiva Card per il Business Lunch ? 10 business lunch e l'11esimo è in omaggio! E non è solo riservata ai clienti più fedeli, ma anche ai nuovi. Una cucina autentica che spazia tra cichéti, spritz e suggestioni contemporanee Con Tàscaro, il primo bàcaro nel cuore di Milano che rivisita un simbolo della cultura veneziana attraverso un format di nuova generazione, i sapori della Laguna de Venesia e il suo dna gastronomico sono ormai parte integrante dell’elegante e multietnico quartiere di Porta Venezia. Cucina, prodotti, team e design : tutto parla di questo territorio con l’obiettivo di far rivivere la sua atmosfera e i suoi sapori veraci con un piglio contemporaneo. Si parte da un attento recupero delle ricette della nonna curato negli anni dalla fondatrice Sandra Tasca, da sempre appassionata di buon cibo e da diversi anni consulente nell’ambito della ristorazione, che annovera nel suo curriculum format di successo come Al Mercato e The Botanical Club oltre ad importanti realtà di riferimento nell’ambito panificazione, pizzerie e lievitati Serendebity, vantaggi "sistemici" di una corretta gestione dei crediti a rischio Serendebity è una società specializzata in ingegneria gestionale del credito: gestisce con procedure ingegnerizzate il rapporto debitore-creditore con obiettivi win-win. Queste procedure proprietarie ed uniche nel mercato dei crediti deteriorati hanno sempre permesso negli anni di creare valore per Banche, Loan Servicer, Aziende e anche Privati. Il metodo Serendebity, denominato appunto ”Ingegneria gestionale del credito”, applicato al mondo della finanza deteriorata, si focalizza sul delicato compito di trovare un punto d’incontro efficace e condiviso tra creditori e debitori per massimizzare la creazione di valore. I CREDITI DETERIORATI Un Non Performing Loanè storicamente considerato un "virus" da debellare, mentre un credito a rischio (UtP) è tuttora una risorsa da attenzionare per i creditori. Il mondo della finanza deteriorata si sta interrogando oggi su quali saranno i metodi più efficaci per creare valore dai crediti UtP. Davide Pracchi, fondatore e CEO di Serendebity, ha una vasta esperienza come “finance trainer” sia sul mercato italiano, sia su quello internazionale. Davide Pracchi e Serendebity costituiscono un punto di riferimento irrinunciabile per chi desidera approfondire l’argomento dei crediti deteriorati: sono gli unici ad applicare a tutti gli effetti un metodo finalmente innovativoper la gestione della particolare categoria di NPL che abbiamo definito come UtP. INTERVISTA A DAVIDE PRACCHI, CEO DI SERENDEBITY ADavide Pracchiponiamo alcune domande mirate a meglio comprendere il fenomeno dei crediti deteriorati, sia in termini di NPL (Non Performing Loans), sia in termini di UtP (Unlikely-to-Pay). Come ottimizzarne il valore? Davide Pracchi:“Anche se per semplificare il discorso ci avvaliamo solo di dati empirici, non possiamo che ammettere che per quanto riguarda i “bad loans” le banche hanno da tempo “gettato la spugna” e oltre il 75% è stato ceduto. Al contrario a fine 2018 solo l’1% (uno per cento) dei debiti in corso di deterioramento (UtP) è stato ceduto: il sistema bancario è convinto di poter gestire internamente il workout delle posizioni a rischio. E questo è un problema”. Perché ritiene che questo sia un problema? “Perché nel frattempo solo il 6,1% dei crediti a rischio è stato riclassificato “performing” mentre tre volte maggiore è la percentuale dei crediti a rischio che si sono trasformati in insolvenze (dati report PWC sul mercato UtP in Italia)”. Ma lei vede un’alternativa migliore? “Nel caso degli UtP bisogna chiedersi se l’insostenibile tentazione delle Banche di fare tutto da sè (in-house) sia compatibile con il limitato tempo ancora disponibile per mantenere in vita le aziende a rischio. Affidarsi a Servicer di esperienza potrebbe essere la soluzione vincente: una corretta gestione dei crediti a rischio può portare vantaggi sistemici determinanti” Mi faccia capire: quali sono i vantaggi “sistemici” di una corretta gestione dei crediti a rischio? “Ci sono vantaggi sia per le banche, sia per il sistema economico. Per le banche, il fatto di mantenere intatto l’attivo patrimoniale permette di continuare a “fare il proprio mestiere” finanziando l’economia reale. L’efficace gestione dei crediti a rischio consente il mantenimento dei ratio patrimoniali riducendo la necessità di accantonamenti. Per il sistema economico dobbiamo considerare che il fallimento di un’azienda porta inevitabilmente al fenomeno delle insolvenze-a-catena propagando probabili default, anche attraverso i dipendenti dell’azienda fallita. Ma c’è di più, ci sono vantaggi anche per lo Stato: minor ricorso a spese correnti e ad ammortizzatori sociali, maggiori risorse da dedicare a consumi e investimenti, ossia aumento del PIL”. Quali sono gli skill necessari per una efficace gestione dei crediti a rischio? “Le riassumo i punti principali: 1. disporre di best practice che permettano un’efficace categorizzazione del credito UTP 2. disporre in generale di business model consolidati e basati su esperienze similari nelle diverse industry 3. avere un approccio professionale fortemente tailor-made 4. nel contatto con l’azienda in difficoltà sviluppare forte empatia e vicinanza all’imprenditore in situazione critica”. Ma le banche non sanno già fare questo lavoro? “Il nostro sistema bancario dispone certamente delle capacità di cui al punto 1. Probabilmente solo le banche di maggiori dimensioni hanno sviluppato le capacità di cui al punto 2. Viceversa, ritengo invece arduo pensare che Istituti di Credito, anche molto solidi, dispongano di strutture sufficienti (qualitativamente e quantitativamente) per affrontare le task 3 e 4.” Quindi torniamo al concetto di Ingegneria Gestionale del Credito? “Sì, occorre riferirsi al processo di “gestione” dei crediti a rischio per evitare che si trasformino in insolvenze. Il metodo Serendebity, denominato appunto ”Ingegneria gestionale del credito”, applicato al mondo della finanza deteriorata, si focalizza sul delicato compito di trovare un punto d’incontro efficace e condiviso tra creditori e debitori per massimizzare la creazione di valore. Avviare un efficace lavoro di recupero in un’azienda in crisi è molto difficile a causa della mentalità tipica dell’imprenditore che è sempre convinto di farcela e, ciò che è peggio, è convinto di farcela da solo”. Le Banche, a suo parere, non applicano già questa metodologia? “L’empatia che deriva da esperienze gestionali forti e consolidate nel tempo difficilmente può essere applicata da dipendenti bancari che, spesso, hanno percorsi di vita e di carriera troppo diversi da quelli degli imprenditori. Nella stessa misura è impensabile che le banche dispongano di una tipologia di skill tali da poter effettivamente implementare con successo un approccio tailor-made alla clientela a rischio”. Si parla sempre di più di “Servicer”: sono veramente importanti? “Ecco i motivi per cui il ruolo del Servicer assume un’importanza determinante: 1. disponibilità di risorse dotate di skill adeguati e professionalizzati, soprattutto per il dialogo con gli imprenditori 2. efficacia temporale (c’è sempre troppo poco tempo per evitare che l’onda dei crediti anomali si abbatta sul sistema finanziario; i regolatori hanno fissato tappe durissime ed ineludibili per il deleverage dei crediti a rischio 3. business model e best practice consolidati con esperienze acquisite in contesti domestici quanto internazionali.” Un nuovo modello di business nelle biosolutions Isagro SpA lavora a un nuovo modello di business nelle biosolutions Il mercato mondiale degli agrofarmaci tradizionali, costituito cioè da prodotti chimici di sintesi, ha rallentato rispetto agli ultimi anni i ritmi di crescita dei decenni precedenti e ha mostrato una tendenza tra il modesto incremento e la stagnazione, attestandosi attorno ai 60 miliardi di dollari. Diversa invece è la tendenza sia del mercato dei “biostimolanti” sia di quello degli agrofarmaci a base di prodotti di origine naturale, conosciuti anche come prodotti di “biocontrollo”, che hanno invece fatto registrare in passato, e mostrano tuttora, un’importante crescita ed una presenza distribuita su tutti i continenti. NUOVI BREVETTI Sebbene il valore globale del mercato sia per entrambi i casi inferiore a quello degli agrofarmaci di sintesi chimica, il tasso di innovazione su questi prodotti di origine biologica è proporzionalmente superiore, come mostra anche il crescente numero di brevetti che vengono depositati di anno in anno. Più in particolare il mercato dei “biostimolanti”, che è stimato oggi valere circa 2.4miliardi di dollari, è previsto crescere entro 3 anni a 3.2 miliardi di dollari. In crescita anche il mercato dei prodotti di “biocontrollo” che si sta rapidamente avvicinando ai 5 miliardi di dollari, che verranno raggiunti probabilmente già nel 2020. ISAGRO SpA Isagro SpA, uno dei più innovativi player nel settore, già in passato aveva comunicato la propria decisione strategica di non investire più nello sviluppo di nuove molecole di chimica organica originate dalla propria Ricerca Innovativa. La scorsa settimana, durante l’ultimo CDA, ha confermato che sta proprio lavorando ad un nuovo modello di business che dovrà basarsi sullo sviluppo prevalentemente delle componenti biosolutions e fungicidi rameici. Chiediamo allora all’ing.Gianluca Fusco, Group Director Marketing & Sales di Isagro SpA, qualche dettaglio in più sulla strategia che l’azienda intende adottare. “Lo scenario competitivo su questi mercati è meno polarizzato rispetto alla chimica tradizionale e vede un numero elevato di aziende di dimensioni più ridotte che nella maggior parte dei casi operano sia sui “biostimolanti” chesul “biocontrollo” in una offerta combinata che viene definita di “biosolutions”. Anche i grandi player storici degli agrofarmaci tradizionali stanno progressivamente arricchendo il proprio portfolio con “biosolutions” che propongo in una offerta integrata con prodotti di chimica di sintesi.” Che cosa ha portato alla crescita del mercato delle “biosolutions”? “La crescita del mercato delle “biosolutions” è dovuta sia ad un aumento della domanda di prodotti sempre più sostenibili, sia alla riduzione progressiva del numero di soluzioni basate esclusivamente sulla chimica di sintesi per processi di revisione regolatoria guidati soprattutto dalle economie più avanzate quali l’Europa.” Il fenomeno è legato allo sviluppo dell’agricoltura biologica? “Le “biosolutions” non vengono solamente utilizzate in agricoltura biologica, ma anche e soprattutto trovano impiego nell’agricoltura tradizionale dove vengono affiancate all’utilizzo dei prodotti di sintesi chimica dando vita a soluzioni integrate che consentono di ottimizzare le rese e la qualità dei raccolti minimizzando l’impatto ambientale”. Quanto pesa Isagro in questo mercato? “Isagro è una multinazionale italiana che, pur con fatturati meno importanti dei grandi player mondiali, ha una presenza storica e di successo sia nel settore degli agrofarmaci tradizionali, sia in quello delle “biosolutions” con una presenza commerciale a livello globale che le consente di operare a diversi livelli della catena del valore con vendite destinate sia al business-to-business che alla catena di distribuzione”. Ci sono dei settori nei quali Isagro ha un ruolo rilevante? “Nel portfolio relativo agli agrofarmaci tradizionali l’offerta di Isagro le consente di giocare un ruolo di leadership relativamente alle formulazioni fungicide a base rame che trovano un vasto impiego su tutte le colture, che sono utilizzate sia in agricoltura biologica, sia tradizionale, e che hanno il vantaggio di costituire uno strumento importante per la gestione delle resistenze in programmi di utilizzo con i più diffusi principi attivi del mercato”. Si associa spesso il marchio Isagro ai prodotti “biostimolanti”. Che cosa c’è di vero? “Isagro ha una presenza storica sui prodotti “biostimolanti”, dove ha giocato un ruolo pionieristico sviluppando vendite a livello globale distribuite in tutti i continenti, offrendo un portfolio prodotti con una offerta inizialmente limitata ma in via di rapido arricchimento. Sul fronte del “biocontrollo” Isagro ha una interessante soluzione a base di trichoderma, che sta crescendo soprattutto sul mercato dell’Europa del Sud, ed una presenza storica in Italia nel settore dei feromoni. Alla luce della evoluzione del mercato sopra descritta e dei punti di forza del portfolio prodotti di Isagro stiamo lavorando su un nuovo modello di business che punterà allo sviluppo della nostra offerta in prevalenza sui fungicidi rameici e sulle “biosolutions”. E la riscoperta importanza del rame? “L’obiettivo sul rame è quello di rafforzare la nostra leadership, sia perché lo sviluppo dell’agricoltura biologica ne sosterrà la domanda, sia perché i fungicidi rameici giocheranno in futuro un ruolo sempre più importante nella gestione delle resistenze alle malattie fungine nei programmi di trattamento delle colture con chimica tradizionale, ciò per la progressiva scomparsa, o limitazioni di utilizzo, di soluzioni alternative per motivi regolatori. Sulle “biosolutions” invece l’obiettivo è quello di ampliare la nostra offerta anche attraverso linee esterne. L’offerta combinata di rame e “biosolutions” consentirà ad Isagro di porsi come un player di mercato di eccellenza nella offerta di soluzioni integrate sia per l’agricoltura tradizionale, sia per quella biologica”. Tutti al Crotto Valtellina Oltre 200 persone presenti per una grande serata che ha destinato il ricavato alla casa del "dopo di noi". In cucina, insieme ai pompieri, giornalisti, politici e imprenditori, come Maria Vittoria Ferreani, socio fondatore di Aime Donna e titolare del Crotto Valtellina di Malnate. Spezzatino di manzo al Sassella, con polenta taragna, funghi porcini trifolati e castagne al burro, questa la prelibatezza preparata da Maria Vittoria per le 210 persone presenti, che hanno potuto gustare i piatti preparati e tutti per una buona causa. Ai Vigili del Fuoco è stata data la medaglia d’oro del Gran Galà in Blu organizzato dall’associazione Articolo Tre, una cena solidale che ha raccolto fondi per dare concretezza, un tetto e un indirizzo al Dopo di Noi. Una serata di festa, di passione sociale e di entusiasmo grazie all’energia di Emanuela Romeo, Francesco Marcello, i vertici di Aime, lo chef Davide Aviano e di quei politici, imprenditori, pompieri e giornalisti che hanno vestito i panni (anzi, i grembiuli) di cuochi improvvisati, che siamo andati a scovare, inseguire e interpellare in un habitat a loro poco consono…!4 le squadre, quindi, che, con spirito di beneficenza, hanno dato il meglio di sé, per dare una risposta importante ad un un'iniziativa nobile e meritevole. Ma le iniziative nelle quali è coinvolta la Ferreani non finiscono qui; infatti, il 20 Novembre, a Rho Fiera, dalle ore 11 del mattino, in occasione di SIMEI, Maria Vittoria è stata una delle protagoniste del Forum of the Women in Wine Worldwide, per la prima volta nel mondo, l’incontro con le Donne del Vino delle associazioni estere, un appuntamento molto importante per tutta l’associazione di cui fa parte la Ferreani. Argentina, Australia, Austria, Cile Croazia, Francia, Georgia, Germania, Nuova Zelanda, Peru’, USA saranno protagoniste di questo evento, unico nel suo genere, durante il quale si incontreranno le Donne imprenditrici del settore, enotecarie, giornaliste esperte di food and wine, ristoratrici, unite dalla loro comune passione e lavoro, per sviluppare nuovi progetti e una Rete Mondiale per scambiare opinioni e far conoscere il vino dei singoli Paesi a livello internazionale in uno scambio reciproco di comunicazione, eventi, progetti comuni. Il vino è soprattutto e da tempo donna!Sempre il 20, alle ore 20,00, alla Taverna Moriggi, storico locale milanese tutela delle belle arti, in via Morigi 8 a Milano, è seguita la cena con le donne del vino del mondo e il Premio Personaggio dell’Anno che quest’anno andrà a Simonetta Doni, grafica designer ideatrice di molte etichette, con un passato nel settore della grafica per i grandi cataloghi d’arte. Poi, due amici le chiesero di fare l’etichetta per il loro vino, il Ser Lapo, rosso toscano. Da quel giorno, Simonetta è diventata la signora delle etichette e oggi veste le più importanti bottiglie italiane e non solo. “L’etichetta di un vino è fondamentale al primo sguardo; chi la crea, come Simonetta, è una vera artista, che sa entrare nell’anima del nettare degli dei, nella sua essenza, nelle sue differenze, perché ogni vino è diverso dall’altro. Spesso le etichette sono piccoli quadri, capaci di emozionare e Simonetta lo sa bene”-dice Maria Vittoria Ferreani. Il 21, sempre a Rho Fiera, è stato organizzato l’incontro “Donne e vino; opportunità e sfide”, aspettative e nuove risorse che attendono il mondo del vino nel turismo ed economia circolare. Porteranno i loro contributi Carlos Santos CEO di Amorim Cork Italia, Roberta Garibaldi, Docente all’Università di Bergamo e maggiore esperta di turismo enogastronomico, LCI Lavorazione Carta Riciclata Italiana. A conclusione lavori, è stato consegnato a Maria Luisa Ronchi, prima sommelliere donna d’Europa, una delle 4 fondatrici dell’Associazione Nazionale Donne del vino, un attestato di benemerenza come segno di ringraziamento e gratitudine per cio’ che fatto per la cultura del vino. Skin da Nuda e Cruda Skin è un format che si svolgerà ogni giovedì dalle 18 alle 24 da Nuda e Cruda; il locale si trasformerà in un vero e proprio club con dj set per tutta la durata dell’evento e cocktail a tema by Lorenzo Allegrini. Skin non è solo una serata, ma un vero e proprio movimento, che abbraccia la musica, il design e soprattutto il futuro. Tartare Bar in linea con il trend del raw food, Nuda e Cruda propone piccole prelibatezze easy eating e fa rivivere l’atmosfera che ricorda la Milano da Bere, con grande offerta di cocktail, vini, ambiente riservato a una clientela di un certo livello che cerca un luogo per ritrovarsi per l’aperitivo, la cena stile New York con drink servito al tavolo, portate veloci, condivisibili al tavolo e ambiente stile Filetteria Italiana ma in chiave tartare bar. Nuda E Cruda è una costola di Filetteria Italiana e nasce per essere amata e protetta come nel Talmoud. OTiVM, il regno (anche) dei bambini Da OTIVM MILANO prosegue il sabato novità e il menu dedicato ai bambini, piatti semplici, equilibrati e gustosi-dalle 12:30 alle 15:00.Per le famiglie che desiderano trascorrere il pranzo del sabato in tranquillità sia per loro sia per i loro figli, OTIVM MILANO propone animatori professionisti che intrattengono i bambini con giochi di magia, baby dance, truccabimbi, giochi a squadre, piccoli laboratori artistici e palloncini modellabili e un menu completo, dal primo al dessert, con possibilità di scegliere tra due primi e secondi piatti a prova di bimbo-perché i piccoli non mangiano tutto. Cotoletta, pennette al sugo, risotto giallo e mini hamburger sono tra le scelte, con un menu che costa 15 euro, comprese le bibite e il dolce.Non mancano anche giochi di gruppo, disegni, bolle sapone, tutte idee divertenti per non farli annoiare, mentre i genitori trascorrono alcune ore in un luogo glamour come OTIVM, ma per tutte le tasche il sabato a pranzo, dove ordinare dalla pizza all’insalata all’insegna della qualità e delle eccellenze delle materie prime. Storie di donne La quinta edizione di Storie di Donne, la rassegna ideata dall' Associazione culturale Occhio dell’Arte presieduta dalla giornalista e PR Lisa Bernardini , si è appena inaugurata con successo a Frosinone, negli spazi della Villa comunale, con il patrocinio del Comune. Il vernissage, dedicato agli ospiti, si è svolto alla presenza dell'Assessore al bilancio, Riccardo Mastrangeli, e dell' Assessore alla cultura, Valentina Sementilli. "La kermesse" - ha sottolineato l'Assessore Sementilli - "ha lo scopo di dare rilievo a tutte le donne che si sono distinte nelle varie arti e professioni, recando un grande contributo alla società contemporanea, affermando il valore unico e irripetibile insito in ogni donna". Storie di donne ospita da sempre, oltre ad una serie di premiazioni, anche una mostra artistica. Il titolo, Storie di donne, richiama il tema portante dell’esposizione, che vuole essere uno straordinario tributo all’universo femminile. La exhibition di Artisti Vari, che ha ricevuto il sostegno anche dell’ Annuario del Cinema Italiano & Audiovisivi, è stata realizzata in collaborazione con l’Accademia AUGE e comprende opere di fotografia, pittura ,disegno, scultura; ospita, inoltre, un’opera dell'indimenticabile pittore figurativo Mario Russo, tra i più significativi del Novecento italiano. La figlia, l’attrice Adriana Russo, ha presenziato all' opening in veste di madrina. Gli artisti protagonisti: per la pittura, Lino Stronati (Stroli), Annibale Prima, M. Nino Camardo, Francesca Martino, Simona Meini; per la fotografia Raffaella Esposito e Marina Rossi; a concludere, unica rappresentante nella categoria del disegno, Daniela Prata, ed unico scultore il Maestro Ignazio Colagrossi. L' exhibition, ad ingresso libero, si chiuderà il 29 novembre. L'appellativo di Donna dell'Anno dell'Editoria 2019, per nomina dell'Associazione culturale Occhio dell'Arte, è andato al Direttore responsabile della rivista Living is Life, Nicoletta Romano, che è l'ultima in ordine di tempo di illustre premiate: le vincitrici delle scorse edizioni sono state Roberta Damiata (2015), Lorella Ridenti (2016), Silvana Giacobini (2017), Annalisa Monfreda (2018). Le altre eccellenze femminili premiate quest'anno dalla nota kermesse in rosa: Maria Laura Berlinguer (scouting del Made in Italy - categoria Imprenditoria), Patrizia Caldonazzo (regista, autrice, sceneggiatrice e scrittrice - categoria Letteratura), Mirka Cesari (psico-grafologa - categoria Spettacolo), Monica La Barbera (Instant Fashion Designer - categoria Moda & Fashion), Imma Piro (Attrice - categoria Teatro e Cinema), Francesca Guidi (Arte dei Led - firmataria dei Premi di Storie di Donne ed. 2019). Soddisfatti tutti gli ospiti presenti al varo dell'iniziativa ed appartenenti al mondo della cultura e dello spettacolo, tra cui il curatore d'arte Alfio Borghese, lo sceneggiatore e scrittore Marco Tullio Barboni, il doppiatore e regista Giovanni Brusatori, il presentatore tv Anthony Peth, la giornalista rappresentante dell'AUGE Maria Parente. Ha presenziato tra gli altri anche Massimo Meschino della Mtm Events, responsabile regionale del concorso nazionale Una ragazza per il Cinema, ed il suo stretto collaboratore Mirko Ferranti . Ad accompagnarli, alcune Miss d' Agenzia, alcune delle quali destinatarie nell'occasione di alcune fasce: Martina Lombardi, Ilaria Semenzato, Cristina Alexandra, Silvia Terriaca, Martina Genovesi, Simona Novelli (Miss Storie di Donne 2019 terza classificata), Oana Sandu Andrada (Finalista regionale "Una Ragazza per il Cinema"), Francesco Cimino, Federica Volino (Miss Storie di Donne 2019 seconda classificata), Sara Maura (Finalista regionale "Una Ragazza per il Cinema"), Giorgia Monetti, Silvia Terriaca (Miss Solidarietà 2019), Ilaria Semenzato (Miss Storie di Donne 2019). Si sono tenute infine le premiazioni del concorso letterario nazionale "Storie di Donne" con la collaborazione di Pedrazzi Editore. A vincere al primo posto la poetessa Mariella Di Cioccio, mentre al secondo e terzo sono giunte le poetesse Beatrice Monceri e Maria Concetta Giorgi. Storie di donne si chiuderà alla Villa Comunale venerdì 29 novembre. Fotografo ufficiale: Giancarlo Sirolesi. Crystal Couture all'Outlet solidale della Fondazione Pupi Si è svolta lo scorso week-end a Milano l'11^ edizione dell'outlet solidale della Fondazione Pupi di Javier e Paula Zanetti. Anche quest'anno Crystal Couture Milan ha sostenuto con orgoglio l'iniziativa benefica donando abiti e accessori della propria collezione per questo evento di shopping solidale che è arrivato dritto al cuore di tanti bambini bisognosi. Nella foto Javier Zanetti e Paola Boscolo, creative director di Crystal Couture Milan. "Il giro del mondo" Dopo l’enorme successo di “Cin Cin”, appena certificato doppio platino, venerdì 29 novembre esce in digitale “Il giro del mondo”, il nuovo singolo di ALFA, disponibile in pre-save su Spotify al seguente link: Alfa.lnk.to/IGDM_Pre. Il brano anticipa il progetto discografico “Before Wanderlust” (Wanderlust Society / Artist First), in uscita venerdì 13 dicembre. Il disco è disponibile in edizione limitata autografata in pre-order su Music First: https://musicfirst.it/722-alfa-before-wanderlust. Inoltre all’Auditorium MMW Spazio B al BASE Milanoin occasione del festival Linecheck, ALFA é stato ospite del panel “Talent vs Web” insieme a Miguel Wave e Federico Baroni. Modera l’incontro il giornalista Andrea Conti. “Il giro del mondo”, prodotto da Yanomi, è un brano romantico nel quale Alfa, prima della fine del mondo, dichiara il suo forte e indissolubile amore per la ragazza che ama. «Con “Il giro del mondo” ci siamo immaginati che cosa accadrebbe se avessimo soltanto qualche ora prima della fine del mondo – racconta Alfa – Personalmente andrei dalla persona a cui è dedicata la canzone per dirle cose che non le ho mai detto. Scriverla è stata una valvola di sfogo, è uno dei pezzi che mi piace di più del nuovo progetto». “BEFORE WANDERLUST” non è altro che un assaggio della nuova musica a cui sta lavorando da mesi ALFA, per salutare un anno che gli ha regalato uno straordinario successo e per accogliere a braccia aperte tutte le novità che gli riserverà il 2020. Il progetto conterrà pezzi già editi e prodotti da Yanomi, oltre a nuovi brani. Andrea De Filippi, in arte Alfa, è un cantante genovese, classe 2000. Il suo stile musicale oscilla tra il pop, il rap e l’indie. A 8 anni inizia a suonare la chitarra e il pianoforte e a 15 inizia a partecipare ai contest di freestyle. Nonostante la giovane età, in meno di un anno ha totalizzato più di 28 milioni di views su YouTube e più di 63 milioni di streams su Spotify. I suoi ultimi quattro video sono entrati nelle tendenze di YouTube. Alfa ha totalizzato numeri importanti anche su Tik Tok: due delle sue canzoni sono state condivise in oltre 5 milioni di video. I suoi pezzi sono arrivati anche a numerosi big, e persino il rapper americano Macklemore lo ha condiviso nelle sue storie Instagram. Da circa un anno collabora con il produttore Yanomi. Il suo brano “Cin Cin” ha collezionato oltre 40 milioni di stream totali (entrando in tutte le classifiche italiane, raggiungendo anche la Top 10 della Viral Global) ottenendo la certificazione singolo di doppio platino della FIMI/GFK. Il video del brano conta ad oggi oltre 10 milioni di visualizzazioni su YouTube, ed è uno dei primi Vertical Video in Italia, realizzato senza telecamere, e racconta una storia d’amore dal punto di vista di un telefono. In festa per Daniela De Souza Daniela De Souza é di una bellezza spettacolare. È nata vicino alle favelas di Manaos, nel cuore dell’Amazzonia. A 12 anni ha iniziato a fare la fotomodella, si è sposata prestissimo, ha iniziato subito a girare il mondo per lavoro. A 17 anni, archiviata la vecchia vita, ha iniziato quella nuova. Ha sposato il sovrintendente alla Scala Alexander Pereira e ha aperto un atelier,. Tutta Milano é accorsa alla sua sfilata e ha applaudito una vera creativa. Tra i presenti Anna Netrebko, interprete della "Tosca" alla Prima della Scala, Marta Brivio Sforza, il grande giornalista Gianluca Bauzano e Ludmila Voronkina. Nella foto Daniela De Sousa, Anna Netrebko e Daniela Iavarone Radu Ianut: top model per Bruce Weber Radu Ianut,un giovane ragazzo di 20 anni della Romania che potrebbe essere definito poliedrico. Svolge la professione di top model. Più volte anche fotografato da Bruce Weber, studia ingegneria aerospaziale, ama i social networks, cura, con qualità, il suo profilo Instagram @radu.ionut99 e fa parte della Nazionale di nuoto rumena. Ama viaggiare e apprendere da tutto ciò che gli sta attorno. Attualmente è a Milano, città che ama moltissimo e che sta frequentando per motivi legati alla moda. Ama l’Italia per la sua creatività e bellezza ma sopratutto per l’ottimo cibo. Radu è molto ambizioso e grazie all’opportunità che ha di conoscere moltissime persone, per via della sua professione di modello, ha in progetto di diventare un pr nel mondo del lusso e degli affari mettendo in contatto persone per fare business questo anche grazie al suo amabile carattere che gli permette di sentirsi a suo agio con chiunque. Il suo motto è: BUILD BUSINESS THROUGH CHALLENGES. per saperne di più www.raduionut.com nella foto radu ianut by bruce weber Cicci Vandone e Gad Lerner in ricordo di Giorgio Paglia Il 21 novembre alla Casa della Memoria a Milano. Sono intervenuti, oltre a Gad Lerner, Roberto Cenati, Presidente dell'ANPI provinciale di Milano, la splendida Cicci Vandone che ha commosso tutti i presenti, zia di Daniela Iavarone, e Mario Furlan. Alla riuscitissima serata anche Mario e Daniela Iavarone, Raffaello Tonon, Lella Termini. Ad allietare la serata, un fantastico coro. Giorgio Paglia frequentava il quarto anno di Ingegneria al Politecnico di Milano. Chiamato alle armi, fu costretto ad interrompere gli studi e, al momento dell'armistizio, si trovava come allievo ufficiale a Cerveteri. Prese parte ai combattimenti contro i tedeschi che puntavano sulla Capitale, poi raggiunse il Nord e, nella primavera del 1944, per sottrarsi ai bandi della repubblica di Salò, Giorgio Paglia raggiunse le prime formazioni partigiane operanti nel Bergamasco. Distintosi per coraggio e capacità, il giovane - conosciuto tra i partigiani della 53ª Brigata Garibaldi "Martiri di Lovere" come "tenente Giorgio" - fu con i suoi uomini tra i protagonisti dei combattimenti tra la Val Cavallina e la Val Borlezza che, nella prima decade di novembre del 1944, misero in gravi difficoltà i fascisti della "Tagliamento" e le SS che li appoggiavano. Il 17 novembre i fascisti, tornati in forze nella zona di Sovere, riuscirono a sorprendere alla Malga Lunga il "tenente Giorgio" e la sua squadra. Il partigiano Mario Zeduri ("Tormenta") e il russo Starich erano rimasti gravemente feriti dall'esplosione di una bomba che i fascisti avevano lanciato nel loro rifugio. Paglia, finite le munizioni, accettò la resa sua e dei suoi uomini, a condizione che i feriti fossero curati. I fascisti finsero di aderire alla proposta, invece eliminarono subito a pugnalate Zeduri e Starich e trascinarono a Costa Volpino Giorgio Paglia, Guido Galimberti ("Barba"), Andrea Caslini ("Rocco") e i russi Semion Kopcenko ("Simone"), Alexsander Nogin ("Molotov"), e Ilarion Eranov ("Donez"), che facevano parte dello stesso distaccamento partigiano. Dopo un processo sommario, tutti i partigiani, italiani e russi, furono condannati a morte. A Paglia fu concessa salva la vita perché alla memoria di suo padre Guido, caduto nel 1934 durante la guerra d'Etiopia, era stata concessa la Medaglia d'oro al valor militare. Il "tenente Giorgio" rifiutò sdegnosamente la grazia, chiese fossero invece liberati i suoi compagni e, al diniego, inveì contro i fascisti alleati dei tedeschi e volle essere fucilato per primo. Nello stesso giorno altri due partigiani della 53ª Brigata Garibaldi (i fratelli Pellegrini) furono fucilati dai fascisti a Sovere. Oltre alla Medaglia d'oro al Valor militare, dopo la Liberazione a Giorgio Paglia è stata conferita dal Politecnico di Milano la laurea "ad honorem". Al suo nome sono state intitolate strade e piazze a Lovere, ad Alzano Lombardo, a Bergamo, a Calvenzano. Portano il nome di Giorgio Paglia anche la Sezione dell'ANPI di Alzano Lombardo e una Scuola media. La Malga Lunga, diventata il simbolo della 53ª Brigata Garibaldi, è stata restaurata per iniziativa degli ex partigiani garibaldini e, trasformata in museo, è diventata un santuario della Resistenza bergamasca. Il grande Lorenzo Loris ricorda Gianni Brera Per i cento anni dalla nascita il Comune di Codogno dedica al grande giornalista Gianni Brera, lo spettacolo Gioàn Brera. L’inventore del centravanti, di Sabina Negri con Lorenzo Loris, regista storico del Teatro Out Off,, Sabina Negri, Simone Spreafico (chitarra e voce), Luca Garlaschelli (contrabbasso), Patrizia Rossi (Vocalist), con la partecipazione del giornalista sportivo Stefano Borghi, del giovane e promettente attore Francesco Butteri, (nella foto con Sabina Negri), e la regia di Bebo Storti.La pièce, fra parole e musica, fa riemergere la personalità complessa di Brera, inserendo la sua vicenda umana e professionale.Subito dopo lo spettacolo – la risottata del Gioàn a cura degli Chef della Federazione Italiana Cuochi. Donazione a sostegno dei progetti del Dipartimento Solidarietà Emergenze – FIC. Il protagonista Lorenzo Loris è nato a Milano, regista stabile del Teatro Out Off da trent’anni.Dopo aver frequentato la Scuola d’ arte Drammatica del Piccolo teatro di Milano lavora come attore in Le intellettuali di Moliere con la regia di Gianpiero Solari, L’uomo la bestia e la virtù di Pirandello con la regia di Carlo Cecchi.Successivamente si trasferisce per un anno e mezzo a Londra dove frequenta corsi di regia per il teatro e la Crosswind Film School per la regia cinematografica. Tornato in Italia mette in scena insieme a Gianpiero Solari Bastardi di Barrie Keeffe curandone anche la riduzione (insieme a Solari e Mario Sala) e interpretando la parte di Joey. Inizia in quegli anni la collaborazione con il Teatro Out Off. Nel 1986 scrive, interpreta e dirige Tempo d’arrivo, “Premio Opera Prima città di Narni”. Negli anni successivi continua a lavorare al Teatro Out Off come attore e mette in scena e interpreta Dialoghi con il silenzio di cui è coautore insieme a A. Syxty e R. Traverso. Nel 1988 mette in scena il suo secondo testo Segreti nella battaglia. Lavora come attore nell’ Amleto di Shakespeare che C. Cecchi mette in scena nel 1989 al festival di Spoleto. Continua il suo rapporto con C. Cecchi partecipando a La dodicesima notte di Shakespeare che il regista napoletano mette in scena all’università di Siena. Come attore recita nel 1990 in Orgia di Pier Paolo Pasolini per la regia di Antonio Syxty . Nel ’92 con I costruttori d’imperi di B. Vian inizia all’Out Off un percorso registico sulla drammaturgia del Novecento e contemporanea a cui seguirà nel ’94 Il ceffo sulle scale di J.Orton; nel 1996, Una bellissima Domenica a Créve coeur di T. Williams (lo spettacolo viene in seguito invitato al festival d’Autunno di Roma); Intrattenendo Sloane di J.Orton (1997). Nello stesso periodo, interpreta Venezia Salvata con la regia di L. Ronconi e La serra di H. Pinter con la regia di Cecchi. Nella stagione ‘97/’98 realizza due regie, Autunno e inverno di L. Noren prodotto dal Teatro Out Off e La dolce ala della giovinezza di T. Williams prodotto da Teatridithalia. Nel 1998 mette in scena al Teatro Colosseo di Roma Cecchini di M. Bavastro, finalista al Premio Riccione, prodotto dall’ass. Beat 72. Nel giugno del ’99 debutta al Festival di Spoleto con Ritter Dene e Voss di T. Bernhard curando la regia e interpretando la parte di Voss. Nel 2000 dirige “La veglia” di L. Noren per Radio Rai 3 e al teatro Argentina di Roma mette in scena la “La seconda eclissi” di R.Traverso, (Primo premio 7 spettacoli per un nuovo teatro italiano, Teatro di Roma, 2000); nell’ambito di “Maratona di Milano” dirige l’atto unico Happy Hour di R. Traverso. Nell’anno successivo, sempre per l’Out Off, dirige Nel bar di un albergo a Tokio di T. Williams; Bruciati dal ghiaccio di Peter Asmussen (nomination per la migliore novità straniera al Premio UBU 2002) e nel 2002 Naufragi di Don Chisciotte di M. Bavastro (testo premiato al 45° Premio Riccione Teatro e nomination per la migliore novità italiana al Premio UBU 2002) e Zitti tutti! di R. Baldini. Sempre nel 2002 allestisce per l’Out Off Un uomo è un uomo di Bertolt Brecht; nel 2003 dopo la messa in scena al teatro Out Off de Le serve di Jean Genet, conduce un laboratorio per attori professionisti su Beckett (realizzato in collaborazione con L’ETI) in preparazione dell’allestimento di “ Finale di partita” di Samuel Beckett che debutta poi in novembre all’Out Off. Nel gennaio 2004 mette in scena Note di cucina di R. Garcia e, all’inizio della nuova stagione, nella nuova sede del teatro Out Off di via Mac Mahon, cura la regia di Bingo di E. Bond, un testo singolare che racconta gli ultimi giorni della vita di Shakespeare e con questo spettacolo vince il premio UBU 2005 come migliore novità in lingua straniera. Nell’agosto del 2005 ad Orel, in Russia, dirige la compagnia del teatro stabile della città mettendo in scena La Mandragola di Machiavelli, con l’adattamento di Roberto Traverso. Nel 2005/2006 Una specie di storia d’amore di Arthur Miller e Una delle ultime sere di Carnovale di Carlo Goldoni. Nel settembre 2006 lavora con gli attori italo-croati del teatro stabile Ivan Zaic di Rijeka (Croazia) e mette in scena Dramma Italiano di Edoardo Erba. Nella stagione 2006/2007 Terra di Nessuno di H. Pinter e Il Trionfo dell’amore di Marivaux. A cui fanno seguito nel 2007/2008 le regie di Spettri di H.Ibsen e La serva amorosa di Carlo Goldoni. Nel 2008 /2009 Aspettando Godot di S. Beckett e nell’ambito dell’iniziativa Face à Face, tra Francia e Italia: Ultimi rimorsi prima dell’oblio di Jean-Luc Lagarce. Nel maggio del 2010 con La Gilda del Mac Mahon di Giovanni Testori inizia un trittico dedicato a Milano che ricomprende “L’Adalgisa” di Carlo Emilio Gadda e “Il Guardiano” di H.Pinter, riambientato per l’occasione dalla Londra degli anni 60 all’Hynterland milanese dei nostri giorni. Con questo spettacolo vince il Premio dell’Associazione Nazionale della Critica per la regia. Nella stagione 2012/2013 mette in scena e interpreta Amleto di W. Shakespeare, Porno funeral di Massimo Bavastro, Giorni felici di Samuel Beckett e In Exitu di Giovanni Testori, in occasione dei vent’anni dalla morte dell’autore e per i venticinque anni dalla rappresentazione del testo avvenuta al Teatro Out Off. Nella stagione 2013/2014 dirige lo spettacolo “ Prodigiosi deliri” tratto dagli studi di Sigmund Freud e Ludwig Binswanger realizzando la drammaturgia insieme agli interpreti Mario Sala, Patrizia Zappa Mulas e Roberto Traverso. Nel 2014 mette in scena “ Vera vuz” Edoardo Erba scritto in dialetto Pavese; “ Affabulazione” di Pier Paolo Pasolini e in autunno Antigone nella città di Gigi Gherzi, con cui è anche interprete e “ La cognizione del dolore” di Carlo Emilio Gadda. Nel 2015 dirige “ La donna che legge” di Renato Gabrielli e allestisce nuovamente , in occasione di expo, “ Note di cucina” di Rodrigo Garcia. Nel 2016 mette in scena e fa la riduzione teatrale de “ Le notti bianche” dal romanzo di Dostoevskij e in primavera torna a Pinter con la regia de “ L’amante”. A dicembre 2016 , in occasione del quarantesimo anniversario dell’Out Off mette in scena “ L’editore” di Nanni Balestrini realizzandone l’adattamento insieme all’autore. Nel 2017 adatta e dirige “ Gli amori difficili” di Italo Calvino mettendo in scena alcuni racconti del grande scrittore. Sempre nello stesso anno mette in scena il testo della poetessa e scrittrice Lucrezia Lerro “ Victor Hugo/Adele, Georges Simenon/Marie Jo – Una promessa d’amore“ Valentina Melis e Massimiliano Varrese per Carlo Pignatelli In occasione della presentazione del docu-film di Chiara Ferragni, Unposted, Valentina Melis e Massimiliano Varrese, hanno indossato sul red carpet, due esclusive creazioni firmate Carlo Pignatelli. Per la coppia di attori la maison ha riservato, un prezioso abito nero in organza jacquard a motivi floreali sui toni del rosso e uno smoking nero dai revers punta a lancia in raso con tasche a filetto, anch’esse in raso con dettagli argento che creano l’effetto gessato.L’evento ha avuto luogo martedì 19 novembre nella splendida cornice dell’Auditorium di Via Conciliazione a Roma.