Pdl impazzito

Belpietro rimprovera Alfano e Berlusconi: "Basta litigare"

Nicoletta Orlandi Posti

Esasperato, deluso, arrabbiato. Maurizio Belpietro nell'editoriale di oggi mostra chiaramente i suoi stati d'animo a proposito della rottura catastrofica a cui sta andando incontro il Pdl. "Va bene mi arrendo", è l'incipit dell'apertura di Libero in edicola. "Purtroppo ho fallito", scrive il direttore. "Dei miei inviti all'unità del partito che rappresenta i moderati se ne sono impipati tutti, lealisti e governativi". "Speravo che nel Popolo della Libertà rinsavissero e, superato il momento di tensione lo strappo sulla sfiducia al governo e il contro strappo sulla nascita di Forza Italia i due fronti riuscissero a trovare se non un'intesa almeno un patto di convenienza". E invece niente. La rottura è imminente, "rassegnamoci", dice Belpietro: "I falchi la vogliono e certe comlombe che sognano di trasformarsi in falchi pure, dunque prepariamo al grande evento, sperando di non dover fare la cronaca di una morte annunciata".  Anche perché, ragiona il direttore di Libero, "come faranno i governativi del centrodestra a tenere i piedi in due scarpe, a restare fedeli al governo e a rimanere uniti a coloro i quali accuseranno l’esecutivo di essersi piegato ai voleri della sinistra, massacrando il ceto medio? È evidente che il percorso di Alfano e dei ministri di centrodestra è strettissimo, talmente stretto che rischiano di essere stritolati nello scontro fra le due forze politiche maggiori del Paese". Sul versante opposto "che fa il nuovo partito una volta privato dai governativi? Appoggia il governo oppure va all’opposizione? Se sta nella maggioranza allora non ha senso aver fatto la scissione. Se sta all’opposizione sarà costretto a sparare a zero su Letta e i suoi ministri e dunque inevitabilmente anche su Alfano e i suoi. E in caso di elezioni poi che succede? Ci si rimette tutti insieme appassionatamente?  E siamo sicuri che la Lega, Fratelli d’Italia, la nuova An e tutto ciò che ruota attorno al centrodestra riusciranno a fare massa critica contro la sinistra? Ammesso e non concesso che con un simile rassemblement  vincesse, io temo che poi governare sarebbe peggio di prima". L'unica nota positiva di questa guerra ornitologica, per Belpietro, è che che sotto le ali della chioccia Berlusconi pare ci sia qualche pulcino appena uscito dall’uovo. Facce fresche, qualche ragazzo, un po’ di professionisti. Speriamo bene: perché se vuole tornare a vincere per il centrodestra l’aria nuova è indispensabile.