dittatura della fantasia
Vittorio Feltri: crisi, miseria e sprechi. Chi percepisce e non valuta è un vero cretino
L'aggettivo più usato e abusato in questo periodo è «percepito». Sono percepite le temperature, sono percepiti il caldo e il freddo, è percepita la insicurezza sociale, è percepita la pericolosità crescente della criminalità, tutti percepiscono e nessuno valuta la realtà. Che è diversa da quella annusata in base a racconti mediatici distorti, a impressioni generate e alimentate da pregiudizi. Prendiamo i reati commessi in Italia. Essi sono da anni in costante diminuzione. Siamo il Paese europeo con la minore quantità di delinquenti, gli omicidi calano costantemente così come le rapine e perfino i furti in appartamento. Per rendersene conto basterebbe compulsare le statistiche ufficiali del ministero dell'Interno. Cosa che non fa nessuno per pigrizia mentale e nella convinzione irrazionale di potersi fidare dell'intuito. Chissà perché i cittadini, con in testa i politici rimbambiti dalle polemiche di partito, si rifiutano di prendere atto dei dati verificati e si lanciano in campagne terroristiche ispirate a luoghi comuni, a chiacchiere di strada impermeabili a qualsiasi ragionamento logico e sostenuto da incontestabili cifre. Non c'è niente da fare. Ormai non solo la gente comune, ma anche e soprattutto i tecnici di vari settori discettano di ogni argomento puntando su generiche e fuorvianti impressioni. Leggi anche: "Revocano la firma a Conte". Juncker lo umilia in Europa, ufficiale: è un premier per finta Pure la crisi economica è percepita benché smentita dai numeri che rivelano una fragorosa impennata delle esportazioni. La ricerca di lavoratori in grado di fare un mestiere è incessante, peccato che pochi sappiano esercitare una attività remunerativa cosicché le fabbriche rimangono senza personale specializzato, mentre ne soffre la disoccupazione degli incapaci. Risultato, si parla a vanvera di inoperosità percepita e di fame dilagante. Si tratta di fole della più bell'acqua. E siamo sempre lì, alla percezione che non significa un tubo, essendo uno stato d'animo e non una verità certificata. La nostra patria è più ricca della Germania, abbiamo i depositi bancari più pingui del continente, oltre l'80 per cento dei connazionali è proprietario della casa in cui abita. Eppure percepiamo di avere il record mondiale della miseria. Non ha torto l'Europa quando prega i governi di Roma di sprecare meno miliardi per assistere i fannulloni al fine di ridurre il debito pubblico che gli esecutivi degli ultimi 40 anni hanno sistematicamente moltiplicato per assicurarsi dei voti (di scambio). E che dire delle tasse? In effetti le aliquote sono assai elevate, ma a pagarle è una irrisoria minoranza. La maggioranza dei ricchi evade alla grande, nasconde i capitali all'estero, e i meno abbienti fottono lo Stato brigando con un nero colossale. Se gli italiani invece di percepire cretinate percepissero i loro redditi versando le imposte nella giusta misura, l'Ue non ci romperebbe l'anima e il benessere sarebbe reale e non percepito da alcuni soltanto. di Vittorio Feltri