Il manifesto sinistro
Antonio Socci massacra i compagni di sinistra: "Viva i migranti, ma solo in periferia"
Tornano Destra e Sinistra? Lo proclama la copertina dell' Espresso: «Chi si rivede: Destra e Sinistra. Da una parte i nazionalisti, i sovranisti, i nostalgici. Dall' altra le donne, i ragazzi, gli ambientalisti». Tutto chiaro dunque. Da una parte brutti, sporchi, cattivi e ottusi. Dall' altra belli, puliti, buoni e intelligenti. Da una parte il Male, dall' altra il Bene, da una parte il torto, dall' altra la ragione. Leggi anche: Socci, la verità del cardinale Robert Sarah sull'immigrazione: "Assurdo accogliere tutti" Questa è l' autorappresentazione della sinistra. Tutto chiaro, semplice e rassicurante. Permette di sentirsi i migliori, superiori ai «nemici». Solo che poi la realtà non sta nei suoi schemi: per esempio, l' Espresso dove metterebbe Berlusconi, oggi? Cosa è di sinistra e cosa è di destra è l' assillo di sempre dei compagni che devono incasellare tutto nei loro schemi manichei in bianco e nero. Ricordano il vecchio film «Maledetti vi amerò», dove il protagonista, il sessantottino Svitol, tornato in Italia alla fine degli anni Settanta, cercava di ritrovare le coordinate: «Il tè è di sinistra, come il riso integrale e la cucina macrobiotica. Il caffè invece è di destra, anche il bagno con la vasca è di destra. La doccia, invece, è di sinistra. L' erotismo è di sinistra, la pornografia è di destra. L' eterosessualità è di destra, l' omosessualità, invece, ha un profondo valore trasgressivo, quindi è di sinistra. In quanto a Nietzsche è stato rivalutato, cioè adesso è di sinistra compagni, non facciamo casino, ah! Bisaglia è di destra, Basaglia è di sinistra. Cosa vuol dire una vocale». E oggi? Su Twitter un certo Matteo Brandi ha ironicamente rappresentato così la sinistra del 2019: «Viva i Rom, ma non nel mio quartiere. Viva il libero mercato, ma non per la mia radio. Viva le culture del mondo, ma non la mia. Viva l' austerity, ma non con i miei soldi. Viva il precariato, ma non per mio figlio. Viva la democrazia, ma non contro le mie idee». Si potrebbe continuare. Viva le tasse, ma non per me. Viva la libertà di parola, ma non per chi esprime idee che io avverso. Viva il suffragio universale, ma solo se decreta la vittoria della mia parte. Viva gli altri popoli europei, ma non quando votano per la Brexit o manifestano coi gilet gialli contro Macron o scelgono i sovranisti. Viva gli Stati Uniti, ma solo se non votano Trump. Viva i migranti, ma in periferia, non nel mio luogo di vacanza o nel mio condominio. Viva l' Umanità dall' altra parte del mare. Se invece è dall' altra parte del muro - sotto forma di vicino rumoroso - è insopportabile. E poi: viva la lotta al riscaldamento globale, ma non chiedete a me di rinunciare alla macchina o ai miei consumi e al mio benessere. Viva il Tricolore, ma solo finché c' era da polemizzare con la Lega bossiana. Oggi va assolutamente sostituito con la bandiera della Ue. Viva la bandiera della pace (da appendere ai balconi), ma solo per la guerra all' Iraq, non per quella alla Serbia o alla Libia. Viva la sovranità nazionale, ma solo finché - in anni lontani - si manifestava contro la Nato e contro gli Stati Uniti. Oggi è un' espressione detestabile. Viva il Mercato, ma solo oggi, perché fino a ieri era il demonio. L' ODIO È SOLO ALTRUI In effetti, l' uomo di sinistra deve fare attenzione con le cose da avversare. Dimenticati gli slogan rivoluzionari di ieri, oggi si proclama contro le parole di odio, ma solo quelle degli altri. È contro l' intolleranza, ma non la sua. Contro i «privilegi», ma quelli altrui (per i propri ha una certa benevolenza). Contro l' omofobia e la discriminazione delle donne, ma facendo spallucce e fischiettando se parliamo di certi paesi islamici. Contro la Chiesa, ma non i preti progressisti che stanno con la sinistra. Contro Berlusconi, ma non ora che avversa il governo. Contro il M5S, ma solo finché è alleato della Lega. Se volesse graziosamente coalizzarsi con il Pd diventerebbe un' apprezzabile «costola della sinistra». Contro la piazza, ma solo se ha idee «populiste», in caso contrario va esaltata la magnifica manifestazione democratica. Contro il muro col Messico di Trump (che non è ancora stato innalzato), ma senza dire parola contro il muro col Messico già costruito da Bill Clinton (anche Giorgio Mario Bergoglio è contro tutti i muri eccetto le alte e invalicabili mura vaticane). CONFUSIONE E ancora: contro le frontiere chiuse di Salvini, ma non contro quelle di Minniti. Contro l' attacco alle pensioni (usare l' espressione «massacro sociale»), ma non quando a «riformarle» è un governo «progressista». La conclusione potremmo affidarla a Nicolás Gómez Dávila: «L' uomo di sinistra si crede generoso perché le sue mete sono confuse». Oppure - fate voi - a Oriana Fallaci: «Per tenersi a galla oggi bisogna stare a sinistra». Non solo perché conviene, ma anche perché «ti garantisce il potere» ed «è di moda. Sissignori... È un conformismo, una convenzione. Soprattutto per i banchieri e i magnati e i presunti intellettuali... Per i giornalisti e le giornaliste... Per gli stilisti... Per la Confindustria che fa lingua in bocca con la Cgil, insomma per quella che in America si chiama "the Caviar Left". La Sinistra al Caviale». Il caviale del tramonto. di Antonio Socci