Sempre più poveri

Vittorio Feltri: "Questa manovra è una boiata. Ora godiamoci il disastro"

Cristina Agostini

Festeggiare l'aumento del debito pubblico in un paese schiacciato dal passivo diverte solo Pulcinella e i suoi epigoni. Infatti Di Maio esulta. È contento perché il governo si è impegnato a versare a chi non lavora il reddito di cittadinanza, cosicché gli elettori numerosi che hanno votato Cinque Stelle, proprio per incassare denaro dallo Stato evitando di fare alcunché, saranno soddisfatti. Oltre a percepire soldi in nero, ne percepiranno anche grazie alla carità pubblica. Peccato che a pagare il conto saremo noi cittadini, già martoriati dalle tasse. Non faremo salti di gioia. Il ministro Tria era contrario alla beneficenza e ostacolava la manovra pietosa, tuttavia a un certo punto ha mollato i freni ed è stato sconfitto da Giggino. Una figuraccia. La demagogia ha vinto sul buon senso finanziario. Succede nelle peggiori famiglie. Ormai l'Italia è guidata da un ominicchio napoletano giunto al vertice del dicastero del Lavoro senza aver sgobbato in vita sua. Dobbiamo rassegnarci ai suoi capricci poiché il signorino, piaccia o no, ha ottenuto i suffragi per menare il torrone. È seccante constatare che Salvini, che ha un'altra caratura rispetto al socio, sia costretto ad abbozzare per banali motivi di sopravvivenza. Leggi anche: "Scommessa mortale". Vespa: Salvini, Di Maio, Tria. Chi è il nemico O mangiava la minestra o saltava dalla finestra. Nei suoi panni avremmo optato per il tuffo in strada piuttosto che appiattirci sul collega maldestro. Trump invece che elargire dollari ai poltroni, ha abbassato le tasse e la economia americana è decollata. Noi con la complicità dei nordisti abbiamo deciso di foraggiare chi si gratta il ventre e ciò non contribuisce a combattere la miseria, bensì ci rende tutti più poveri. Bell'affare. Non capiamo come mai il milanese Matteo abbia accettato di buon grado di piegarsi a una boiata simile. La Borsa, che non sarà un indicatore definitivo, ha reagito male: è andata giù. Vedremo che fine farà lo spread. Intanto godiamoci il disastro. E aspettiamo il peggio, sempre dietro l'angolo. Dai pentastellati non ci attendevamo che pasticci, ma dalla Lega avremmo voluto un atteggiamento più responsabile, viste le condizioni in cui trovasi il bilancio nazionale. Non conviene fasciarsi la testa prima di rompersela, però era il caso di proteggersela con il casco. Tra alcuni giorni verificheremo i guai prodotti dal governo. Prepariamoci a leccarci le ferite. di Vittorio Feltri