Il discorso del presidente

Vittorio Feltri: povero Mattarella, gli è toccato difendere perfino i politici

Eliana Giusto

Povero Mattarella, cosa gli tocca fare per campare: perfino pronunciare il discorso augurale rivolto agli italiani in occasione del nuovo anno. E poveri anche noi cittadini che, per rispetto verso di lui, rappresentante dell'Unità nazionale, lo abbiamo ascoltato con l'ingenua speranza che ci illuminasse. Invece, buio pesto. Infatti non ha detto niente, però lo ha detto bene e - grande merito - senza dilungarsi in pistolotti retorici. Le sue parole asciutte e sintatticamente ben coordinate hanno descritto efficacemente il vuoto delle nostre sgangherate istituzioni e la miseria della politica. Leggi anche: Feltri: "Vi dico io chi è l'uomo del 2018, il miglior vecchio della nostra vita"  Il presidente ha ricordato di aver sciolto le Camere (purtroppo non nell'acido, come auspicato da Travaglio) per fine legislatura. La quale ha offerto uno spettacolo desolante, fornendo argomenti a iosa a coloro che dichiarano di non recarsi alle urne onde rinnovare il Parlamento. Essi preferirebbero incendiarlo, cosa che a noi dispiacerebbe perché i palazzi del potere sono architettonicamente pregevoli e non meritano, a differenza degli inquilini, di essere inceneriti. Mattarella ha invitato i compatrioti a non disertare i seggi, ovvio non poteva fare diversamente, anche perché non votare significa darla vinta alla casta senza combattere. Però è difficile ignorare le ragioni degli assenteisti che fanno notare il seguente particolare: negli ultimi cinque anni più della metà dei senatori e dei deputati ha voltato la gabbana in corso d' opera. Cinquecento opportunisti su poco meno di mille tribuni del popolazzo costituiscono un record mondiale di infedeltà. Che senso ha per noi dare la preferenza a un rosso se poi questi diventa blu per convenienza personale? Il capo dello Stato è garante della Costituzione. Ma se la Costituzione permette il salto della quaglia agli onorevoli, non mi sembra il caso di garantirne l'osservanza. Inoltre come si fa ad avere stima di un ceto politico che ignora i problemi degli elettori (l'oppressione fiscale, la legittima difesa, il diritto di non farsi occupare la casa dai profughi eccetera) e si dedica solo all'accoglienza degli invasori e allo ius soli? Lo stesso Mattarella, quanto i politici di ogni colore, ha alzato i toni allorché ha affrontato il tema del lavoro. E pure lui si è dimenticato di precisare che chi predica in favore dell'occupazione non ne ha mai avuta una, forse non l'ha mai nemmeno cercata non sapendone svolgere manco mezza. Infine rammentiamo che per trovare un impiego è indispensabile saper fare o imparare un mestiere. L'economia non si rilancia regalando denaro (dei contribuenti, cioè nostro) ai nullafacenti. Il nostro Paese invece di pensare a come recuperare risorse si danna per distribuirle. E così va in malora. di Vittorio Feltri