Renzi a Courmayeur
Giordano: "Sembra il Duce, ma è solo l'incredibile Matteo delle nevi"
Eia Eia Renzi là. Agenzia Ansa-Stefani del 1 gennaio 2015, ore 9.45: «Il premier ha voluto iniziare di buon’ora sulle piste da sci di Courmayeur. Ha lasciato alle 9.30 la caserma degli alpini Perenni e si è diretto verso gli impianti di risalita». Qualche figlio di perfido Albione, imparentato con un gufo, potrebbe pensare che le 9.30 segue dalla prima non sono proprio la «buon’ora» per uscire di casa. Ma si tratta di nemici del popolo, che impareranno presto la lezione a suon di olio di ricino alla fiorentina. Del resto è noto: chi si ferma è perduto. Se avanzo seguitemi, se indietreggio prendete lo skilift. Eia Eia Renzi là. Agenzia Ansa-Stefani del 31 dicembre 2014, ore 14.56: «Il premier si è tuffato con stile sicuro in una non stop di discese durata più di tre ore. Giacca azzurra, occhiali a specchio e attrezzatura impeccabile, non hanno impedito agli increduli sciatori di riconoscerlo». La folla osannante pare abbia cominciato a gridare: marciare per non marcire, sciare per non poltrire. Eia Eia Renzi là. Agenzia Stefani del 31 dicembre 2014, ore 14.56. «Neanche il tempo per lui di mettere gli sci che già sui pendii innevati ai piedi del Monte Bianco è tutto un “hai visto Renzi?”. Il rituale del selfie non è stato negato a nessuno, anche il giovane fan più intraprendente è stato accontentato». Prendere nota, in questa circostanza, della generosa disponibilità di Sua Altezza Sciatrice. Chi ci dà la luce? Matteo Duce. Chi premia i bambini? Matteo con i guantini. Sui pendii innevati del Monte Bianco, come in un unico coro celeste, si leva il grido di battaglia delle nuove leve dei Figli della Boschi-Lupa: boia chi molla, hai visto Renzi? Eia Eia Renzi là. Agenzia Stefani del 1 gennaio 2014, ore 9.45. «Il premier ha trascorso la serata dell’ultimo dell’anno nella foresteria della struttura militare assieme ai familiari e non si è recato, come invece era previsto, al palaghiaccio di Courmayeur». Nessuno svago, nessun divertimento. Me ne frego. Dopo le polemiche sollevate dai giornali nemici del popolo (Libero) sulle vacanze estive a gratis in sontuosi hotel della Versilia, il premier questa volta è stato costretto a scegliere per sé e per i suoi familiari ben più modesta dimora, cioè la caserma degli alpini. Non sfuggirà, però, che Sua Altezza Imperiosa anche questa volta è riuscito nell’eroica impresa di farsi una bella vacanza, con famiglia al seguito, senza pagare un euro. Eia Eia Renzi là. Agenzia Stefani del 1 gennaio 2015, ore 14.29. «Il premier si è presentato sulle piste da sci di Courmayeur indossando una giacca della nazionale azzurra olimpica di Sochi 2014». Nota per i redattori: si prega di evidenziare, nell’estensione dell’articolo di entusiastico appoggio alle prodezze sciistiche del nostro premier, che egli non solo è riuscito a non pagare l’hotel. Non ha pagato nemmeno la giacca a vento. Eia Eia Renzi là. Agenzia Stefani del 31 dicembre 2014, ore 14.56: «Il premier ha pranzato in rifugio a quota 2.000 metri». A quota 90, purtroppo, era tutto esaurito. Eia Eia Renzi là. Agenzia Stefani del 31 dicembre 2014, ore 20.53. «Il premier Renzi, che si trova a Courmayeur per un breve periodo di vacanza, ha incontrato il presidente della Regione Valle d’Aosta. All’incontro, svoltosi nella caserma degli Alpini Perenni, dove il presidente Renzi soggiorna, e durato circa un'ora, hanno anche partecipato i parlamentari valdostani». Il duce gigliato non riposa mai. La luce è sempre accesa. Il renzista non ama la vita comoda. Parola d’ordine: credere, obbedire e chiacchierare. Da evidenziare che la caserma, in cui Sua Altezza Montanara ha trovato ospitalità, è intitolata a Luigi Perenni, non a caso grande sciatore e militare, eroicamente scomparso nel ’43. Eia Eia Renzi là. Agenzia Stefani del 1 genaio 2015, ore 14.29. «Il premier ha approfittato della giornata di sole per una sciata di diverse ore. Ha raggiunto le piste tramite l’ovovia di Dolonne e da lì ha sciato nella zona del Plan Chercuit, anche su percorsi mediamente impegnativi. Il premier Renzi, che è uno sciatore esperto, è accompagnato da un maestro del centro addestramento alpino». Si prega di mettere in luce, nell’articolo, l’obbedienza del sole che, a differenza dei gufi, risponde pienamente alle esigenze del premier, la capacità del medesimo premier nel passare tra i cerchi di fuoco e i paletti dello slalom («sciatore esperto», «percorsi impegnativi», citare l’agenzia Stefani di ieri sullo «stile sicuro») e non dimenticare la scelta virtuosa di salire in quota con l’ovovia. Del resto, come i matteo-balilla sanno bene: sci e ovetto, renzista perfetto. Qualche figlio del gufismo nemico del popolo, a questo punto, cercherà probabilmente di negare l’evidenza dei fatti, dicendo che è impossibile siano stati emessi simili dispacci. E invece vi assicuriamo è tutto vero. Rigorosamente vero. Le frasi citate fra virgolette sono state infatti battute dall’Ansa, realmente, proprio con le esatte espressioni: «Neanche il tempo di mettere gli sci…», «Il premier ha voluto iniziare di buon’ora», «Il premier si è tuffato con stile sicuro…», «Giacca azzurra e attrezzatura impeccabile», «sui pendii innevati è tutt’un “hai visto Renzi?”», etc. Manca solo la foto a torso nudo, come fece Mussolini al Terminillo, e poi potremmo chiosare anche noi con orgoglio: «Questo nostro capo che sale la montagna a provarvi la faticata ebbrezza dello sci, è esempio al mondo intero: ammonimento ai giovanissimi, ai sedentari, a tutti coloro che agguantata una qualsiasi poltrona vi si addormono in placido sonno e odiano lo schiaffo del vento, il brivido del pericolo, il peso della dura salita». Lo scriveva un gerarca sulla rivista del Cai. Ma, se tanto mi dà tanto, c’è la possibilità che lo riporti oggi più o meno con le stesse parole anche qualche giornalone importante. Per non essere da meno, Eia Eia Renzi-là, ci mettiamo anche noi idealmente in coda sui pendii innevati per chiedere al premier un selfie a torso nudo, invitando tutti voi a imitare il suo stile sicuro, l’entusiastica dedizione e soprattutto le imprese ardimentose. Hotel e giacca a scrocco compresi, evidentemente. di Mario Giordano