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Calderone (Cup): "Ddl sul lavoro autonomo completa il processo di riforma"
Roma, 29 gen. (Labitalia) - "Il provvedimento sul lavoro autonomo era atteso perché più volte annunciato ma soprattutto perché può essere il completamento reale del processo di riforma avviato con i decreti del Jobs act. Sicuramente ci sono degli interventi che vanno salutati positivamente, che sono quelli più diretti al mondo delle professioni". Così Marina Calderone, presidente del Cup (Comitato unitario professioni) e del Consiglio nazionale dell'Ordine dei consulenti del lavoro, commenta con Labitalia il provvedimento sul lavoro autonomo varato dal governo, a margine di un convegno dello Snals-Confsal. "Siamo ancora certamente lontani - avverte - da una piena integrazione ed equiparazione del percorso del mondo degli Ordini professionali con il mondo del lavoro autonomo e il mondo del lavoro subordinato. Mi riferisco a tutti quei sistemi di welfare che in questo decreto sono previsti ma che per i professionisti che hanno le Casse privatizzate devono declinarsi in ulteriori interventi fatti dalle singole gestioni previdenziali". "Credo che, comunque, la filosofia sia quella giusta: quella di dire che è sempre più necessario valorizzare l'esperienza del lavoro autonomo e del lavoro professionale come valida alternativa di pari dignità rispetto al lavoro subordinato", conclude. Giudizio positivo anche sulle misure sul 'lavoro agile': "Lo smart working è sicuramente uno strumento lavorativo flessibile. Non dover vincolare la prestazione lavorativa al luogo di lavoro credo che sia un principio che va nell'ottica di tutte quelle attività che devono intercettare anche i nuovi lavori e le nuove modalità di lavoro. E poi è una norma - aggiunge - che, a mio avviso, può dare risposte e venire incontro a quelle che possono essere le esigenze di diversificazione della prestazione lavorativa, in un ambito familiare in cui ci si può anche dedicare contemporaneamente in modo più intenso alla cura della famiglia".