L'intervista
Scavo, la risposta dance italiana ai miti Tiesto e Guetta
"La tromba di Strump è allegra e spensierata, la riconosci all'istante". Quello che non tutti sanno, però, è che dietro a un successo così importante ci sono la tenacia e la passione di un dj italiano, toscano per l'esattezza. Si chiama Federico Scavo e qualche settimana fa a Radio Deejay ci è andato di corsa non appena ha saputo che Strump aveva vinto il disco d'oro e che Albertino e i cavalli di Asganaway avevano voglia di fare quattro chiacchiere con lui. No, non siamo tornati negli anni Novanta e la dance più venduta in Italia è sempre quella svedese o francese. Ma successi come quello di Strump, pubblicato nel 2011 e ancora oggi di grande attualità, fanno ben sperare. Basta guardare i numeri: 13.800 copie vendute su iTunes a cui se ne aggiungono 4.500 vendute su Beatport. "Non mi aspettavo un successo così. Parliamo di una traccia prodotta in poche ore, innovativa sia nei suoni sia nelle melodie", fa notare Federico. Insomma, una scommessa vinta, quella al fianco del trombettista barghigiano Andrea Guzzoletti. "Esatto - dice allargando un bel sorriso -, lo è per la doppia natura di produzione house alternativa che alla fine ha funzionato anche nelle classifiche tradizionali". Strump non è la prima hit di Scavo. Nel 1994, con i suoi New System e il brano This is the night, portò a casa quattro dischi di platino. Ma il primo amore di un dj che il Belpaese lo fa ballare da più di 20 anni restano i suoi Pink Coffee. "Un altro disco d'oro, vinto, appunto, con Another Brick In The Wall, che è del 2002. L'emozione più grande è stata ricevere l'approvazione del mio remix da parte di Roger Waters dei Pink Floyd". Oggi, si sa, le regole dei giochi sono cambiate. E se fino a 10 anni fa, tra una cover e un remix, erano i dj a cercare una sponda nel rock, adesso a far cantare a squarciagola le arene ci sono anche i professionisti della cassa in quattro quarti. E nell'elenco dei big c'è pure Federico, che a marzo ha suonato all'Ultra Music Festival di Miami assieme a gente come Tiësto o David Guetta. "Grandi emozioni, audio super e organizzazione impeccabile". Le valigie, però, guai a disfarle. Perché se di giorno è in studio, dove "produco remix per etichette cult come Ultra Records o Tiger e tra un po' faccio uscire un singolo realizzato con un mito come Boy George", di notte la sua carriera di dj, nel mondo, è come una pentola che scoppia: "Ho suonato al Ministry Of Sound di Londra, a San Francisco, a Dubai. Quest'estate mi sentirete all'ibizenco Bora Bora". E pure in un'altra Ibiza, o no? "Come darti torto, la Puglia - si lascia andare - è l'Ibiza italiana". Ma i dischi di Scavo sono fisici o sulle nuvole? "Credo sia giusto che la tecnologia vada avanti, ma non bisogna confondere il supporto materiale con ciò che contiene. Le emozioni di una bella canzone, per fortuna, arrivano sempre. Indipendentemente dal mezzo usato".