Dramma sportivo

Mondiali, la paura di Neymar in campo dopo l'infortunio: "Non sento più le gambe"

Giulio Bucchi

"Non sento più le gambe". Il dolore e la paura di Neymar subito dopo il durissimo intervento di Camilo Zuniga nel finale di Brasile-Colombia sta tutto in queste poche parole: vertebra rotta, 3 settimane di stop, addio alla semifinale mondiale contro la Germania e all'eventuale finalissima al Maracanà. Un dramma sportivo che per qualche ora sembrava anche umano, con un infortunio che faceva temere conseguenze ancora più pesanti. Invece Neymar, ricoverato, ha lasciato presto l'ospedale per tornare a casa sua, a San Paolo, per la convalescenza. Prima, però, il 22enne trascinatore dei verdeoro ha voluto lasciare un video-messaggio ai compagni (guarda il video): "E' finito il mio sogno di giocare una finale - ha detto sorridente, ma con gli occhi lucidi - ma non quello di vincerla. Sono sicuro che ce la farete".  La paura di Neymar, lo choc degli altri - "Non sento più le gambe" - Tra i giocatori brasiliani, però, il panico vissuto la sera di venerdì è ancora vivo. E' stato il ct della Seleçao Felipe Scolari a ricordare la prima reazione di Neymar, affidata a Marcelo che gli si era avvicinato per chiedergli come stava. "Marcelo ha chiamato il dottore ma non poteva entrare perché il gioco non era fermo - ha spiegato Scolari -. C'è stata una grande confusione ed un momento di choc". Il medico della nazionale brasiliana, Jose Luiz Runco, ha assicurato tutti che la frattura alla terza vertebra lombare non metterà fine alla carriera del calciatore che potrà recuperare in circa due mesi (il rientro all'agonismo, in realtà, è previsto tra un mese, ndr). Neymar potrebbe addirittura essere allo stadio per vedere dal vivo la semifinale fra Brasile e Germania: "Se si sentirà in grado potrà stare con noi in panchina od in tribuna", ha rivelato Scolari. Il giocatore infatti può camminare con moderazione grazie all'aiuto di un busto. Neymar in barella, l'infermiera si fa un selfie: sospesa / Video   Una psicologa in gruppo - "Neymar era il nostro punto di riferimento. O almeno uno dei cardini, visto che è in grado di fare la differenza in qualsiasi squadra. Adesso ci ritroviamo in questa situazione, dobbiamo rinunciare a qualcosa che non avremmo voluto perdere", conclude un amaro Scolari, che per sostituirlo ora proverà Willian oppure accentrerà Oscar dietro le due punte Hulk e Fred e rinforzando il centrocampo con Luiz Gustavo, Fernandinho e Paulinho. Ma l'assenza di Neymar pesa tanto non solo a livello tecnico, ma pure mentale. Non è un caso che la Nazionale brasiliana ("molto scossa", ha ammesso il ct) abbia ricevuto la visita di una psicologa, Regina Brandao, già intervenuta dopo la morte del nonno di Marcelo. La Confederacao Brasileira de Futebol (CBF) ha reso noto in un comunicato che la specialisa incontrerà oggi i giocatori alla Granja Comaru, la sede della selezione a Teresopolis "per dare continuità alla pianificazione cominciata prima dell'inizio del Mondiale".  di Claudio Brigliadori @piadinamilanese