Il commento
Luciano Moggi: troppi stranieri senza senso, ecco perché l'Italia è a secco
Se la Figc limitasse l'accesso al nostro campionato di tanti stranieri, di colore e non, ma soprattutto di scarso valore; se la Lega si prendesse cura di disciplinare questo mercato al fine di evitare simili eccessi; se, da ultime, le società calcistiche curassero di più e meglio i loro vivai valorizzando i talenti italiani, ne guadagnerebbe la nostra immagine nel mondo, distrutta dopo il ko con la Costa Rica. Inutile adesso lamentarsi della nostra Nazionale, dove milita ad esempio un Thiago Motta che in altri tempi non avrebbe fatto nemmeno la riserva. O un Paletta, indegno erede di tanti grandi difensori italiani. Possiamo intanto spiegare che cosa sia successo prima, durante e dopo la partita con l’Inghilterra. A Manaus è arrivata una vittoria contro una banda di ragazzotti, messi in campo alla meno peggio da un ct per sua natura perdente. E proprio questo successo è stato celebrato a dismisura, con molti che hanno parlato di una delle migliori squadre in Brasile. Nessuno ha tenuto conto che il match con gli inglesi poteva essere considerato al massimo un allenamento, senza marcature particolari. Tant’è che Pirlo ha fruito di ampi spazi di manovra perché nessuna tattica particolare era stata adottata dall’improvvido Roy Hodgson. E la cosa che colpisce di più è che il primo ad esaltarsi è stato proprio Giancarlo Abete: «Questo è il nostro calcio (rivolgendosi ovviamente ai detrattori, ndr), non è vero che siamo inferiori a tanti. Siamo qui per dare soddisfazione ai nostri tifosi arrivati fin qui e onorare il nostro Paese». E noi in sua difesa diciamo che il presidente federale, non essendo molto addentro alla materia, può anche dire cose fuori posto. Ma gli opinionisti no, dovrebbero saper leggere meglio le partite. E dovrebbero essere più pacati nei loro giudizi per non esaltare troppo l’ambiente e non danneggiare i giocatori che poi vanno in campo. D’altronde se lo stesso Chiellini aveva detto che nel gruppo azzurro gli unici due fuoriclasse sono Buffon e Pirlo, c’era da ascoltarlo. I calciatori quindi non hanno colpe particolari, sono quelli che sono. Avevamo avvisato che la Costa Rica sarebbe stata più ostica dei britannici, non avrebbe permesso ad esempio a Pirlo molti passaggi illuminanti. E su queste colonne ci eravamo anche permessi di dettare a Balotelli il modo di interpretare la partita. Si è visto invece un centravanti che, in possesso di palla, la dava sempre indietro. Il contrario esatto di quello che dovrebbe fare un condottiero che lui purtroppo non è. Eppure per quel gol di testa agli inglesi - che un portiere attento avrebbe potuto parare - era stato incensato come la stella della Nazionale. Noi continuiamo a considerarlo una palla al piede della nostra squadra che non permette i movimenti giusti e non crea spazi per i compagni. Abbiamo visto celebrare oltremodo Darmian, buon giocatore e nulla più. Abbiamo infine constatato che il nostro mister Prandelli è andato pallone più della squadra con quel turbillon di cambi: ultimo dei quali Cerci, un contropiedista contro avversari chiusi a riccio. E immobile dov’era?Trascuriamo volutamente la scelta dei giocatori da mettere in campo e ci affidiamo alla buona sorte per la prossima partita con l’Uruguay. In fin dei conti un pareggio si potrebbe anche fare. Che Dio ce la mandi buona, povera Italia! di Luciano Moggi