Moda e digital

Gucci rinnova il suo sito

maria elena capitanio

Gucci ha da poco lanciato ufficialmente in Europa, UAE e Australia il nuovo sito completamente ridisegnato. Partendo dal sito originale, la nuova piattaforma eCommerce offre una innovativa esperienza di shopping con puntuali descrizioni dei prodotti e una narrazione del marchio molto accurata. Tantissime immagini e contenuti esclusivi, che sfociano in The Agenda, la sezione editoriale  che indaga le ispirazioni che si nascondono dietro alle collezioni del direttore creativo Alessandro Michele.  UN NUOVO APPROCCIO Questo sistema integrato è già piaciuto al pubblico del Nord America, dove il nuovo Gucci.com è stato lanciato lo scorso ottobre, registrando un aumento delle pagine visitate e del tempo di permanenza sul sito. Una filosofia digital che sposa un concetto di narrazione omogenea e coerente, come si legge in una nota della Maison. ARCHITETTURA CONTEMPORANEA DEL SITO Un'architettura completamente reattiva, ottimizzata per adattarsi a schermi di ogni dimensione. Il sito, visto che il 60% del traffico proviene da smartphone, ha uno scorrimento verticale semplificato e intuitivo, così da permettere l'esplorazione di tutte le collezioni.   DISPONIBILE IN 22 PAESI IN EUROPA  Nel continente europeo il sito è disponibile in 22 Paesi. Ogni visitatore può esplorare il sito dedicato al proprio in cinque lingue: italiano, francese, tedesco, spagnolo e inglese. RICERCA DI PRODOTTI POTENZIATA  Essendo quello di Gucci un sito pioniere dello shopping online sin dal 2002, nella nuova versione non mancano opzioni potenziate di ricerca dei prodotti in-store e una funzionalità "e-commerce in-store" per espandere l'inventario della boutique. GUCCI.COM OLTRE I CONFINI La nuova piattaforma di eCommerce è ora disponibile negli Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Germania, Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Svizzera, Paesi Bassi, Austria, Belgio, Svezia, Norvegia, Danimarca, Finlandia, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Romania, Bulgaria, Slovenia, Turchia, Irlanda, EAU e Australia. di Maria Elena Capitanio