Lazio
Moda: dal fondo di magazzino alla passerella con 'Made in Testaccio'
Roma, 14 apr. - (Adnkronos) - Camice hawaiane anni '70 e partite di jeans dal taglio fuori moda, sacchi di juta e teli da mare che diventano borse; vecchie stoffe che si trasformano in kimono e abiti da sera; scampoli utilizzati per cinte e accessori. Il riutilizzo va di moda, soprattutto perché alleggerisce i cassonetti dei rifiuti e contribuisce ad un uso oculato delle risorse. Parte da questo assunto 'Made in Testaccio', la griffe del riciclo creativo che attraverso l'alto artigianato trasforma i vestiti da buttare via in accessori e capi d'abbigliamento di tendenza. Nella loro sede romana presso la Città dell'Altra Economia, le sorelle Gloria e Francesca Brescini con il loro staff portano avanti un progetto che comprende la linea destinata alla vendita e i corsi, aperti a tutti, che prevedono laboratori di arti tessili settoriali (abbigliamento, accessori, arredamento). Obiettivo: trasformare i rifiuti in risorse. Secondo i dati Altroconsumo, solo il 12% dei rifiuti tessili viene avviato ad un corretto riciclaggio; in Italia se ne raccolgono circa 1,6 kg/persona. Troppo poco: affinchè si arrivi ad avere un impatto positivo sull'ambiente, in termine di smaltimento rifiuti ed abbassamento emissioni Co2, la soglia da raggiungere è di 3-5 kg/persona.(segue)