Reparto d'eccellenza
A Milano non c'è il mare, nelle sale parto del Niguarda sì
Nel reparto di Ostetricia dell’ospedale Niguarda, tra le attese e le emozioni di chi si prepara a dare alla luce una nuova vita, uno squarcio d’azzurro illumina i corridoi. Anche quando piove a Milano, qui il cielo splende sempre. Merito delle fotografie di Maria Pia Pisoni, ginecologa e artista, che ha aperto delle "finestre" nel lungo corridoio del secondo piano del Blocco Nord che si affacciano sul cielo di Lombardia. Si tratta di fotografie che regalano un senso di evasione e leggerezza, aiutando le donne ricoverate a trovare conforto in una dimensione più serena. Non semplici scatti, ma frammenti di azzurro e di nuvole che catturano dettagli inaspettati: un aereo in volo, stormi di uccelli, palloncini sospesi nel vento, la bandiera che svetta sull’eliporto dell’ospedale. Ogni fotografia diventa un varco simbolico verso il futuro, un buon auspicio per chi sta per mettere al mondo un bambino.
“Gli occhi vedono quello che noi sentiamo”, scrive Pisoni nel suo libro Nati sotto il cielo di Milano, che dal 2008 viene donato ai nuovi nati dell’ospedale. Ogni pagina raccoglie non solo immagini, ma anche parole: citazioni di grandi autori come Rodari, Leopardi, Saffo, Gandhi, Lorca, Borges, Whitman e persino versi della stessa ginecologa dedicati ai tanti Francesco, Fiammetta, Alessia, Simone, Marina, Andrea, Henry, Arthur che sono nati al Niguarda. Lo scatto che la illustra è un limpido cielo di settembre dove piccoli cirri si sparpagliano leggeri e allegri come i semi del tarassaco. La fotografia diventa così un ponte tra la scienza e la poesia, un modo per raccontare la nascita e la maternità attraverso l’arte.
Maria Pia Pisoni non è solo un medico, ma anche una promotrice di prevenzione e consapevolezza. Il suo progetto artistico è legato a un messaggio medico fondamentale: la prevenzione della spina bifida. “Basta una compressa di acido folico al giorno nei tre mesi prima e nei tre mesi dopo il concepimento per scongiurare questa grave malformazione congenita”, spiega la ginecologa, invitando a sostenere le iniziative dell’ASBIN (Associazione Spina Bifida e Idrocefalo) Onlus, che da anni lavora per la ricerca e la cura di questa patologia. Attraverso l’arte e la fotografia, Pisoni riesce a comunicare con donne di ogni nazionalità, incoraggiandole e sensibilizzandole sull’importanza della prevenzione. “Se vogliamo migliorare il mondo, dobbiamo iniziare dalla salute delle madri e dei bambini”, sottolinea. E in questo, la sua arte diventa uno strumento potente, capace di parlare direttamente al cuore.
Ma l’arte, al Niguarda, non si ferma ai corridoi. Le sale parto sono state trasformate in ambienti immersivi, grazie a suggestivi trompe-l'œil dipinti a mano da artisti che hanno ricreato scenari marini, paesaggi montani e presto un campo di papaveri rossi. “Le donne possono scegliere il paesaggio che vogliono vedere durante il travaglio”, spiega Dilhani Cairati, coordinatrice ostetrica del reparto. Un dettaglio che può fare la differenza: il rilassamento visivo aiuta a gestire il dolore e favorisce la produzione di endorfine, gli ormoni del benessere, rendendo il parto un’esperienza più serena e consapevole. Non è solo una questione estetica: un ambiente accogliente e pensato per il benessere psicofisico delle donne influisce positivamente sull’intero processo della nascita. “La sensazione di calma permette alle madri di essere più presenti e consapevoli delle proprie sensazioni, aumentando la fiducia in sé stesse”, aggiunge Cairati, che ha introdotto diverse innovazioni nel reparto. Tra queste, la creazione di spazi condivisi come le sale manotoraggio dove le future mamme possono conoscersi, scambiarsi consigli e affrontare insieme il percorso della gravidanza.
Il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Niguarda, diretto dal professor Federico Spelzini, rappresenta oggi un modello d’avanguardia nella sanità italiana. Qui la medicina incontra l’arte, la tecnologia si unisce all’umanità, la scienza dialoga con la bellezza. La presenza di un ostetrico uomo nel team, un tempo impensabile, è stata un’ulteriore rivoluzione. “All’inizio può esserci un po’ di stupore, ma poi le donne si rendono conto della sua professionalità e si affidano completamente”, racconta Cairati, sottolineando come il superamento di stereotipi di genere sia parte di un approccio moderno e inclusivo alla cura della maternità. Nel miglior ospedale d’Italia, come certificato da recenti classifiche sanitarie, la nascita viene celebrata come un’esperienza da vivere con consapevolezza, serenità e bellezza. E in questo, l’arte – con i suoi cieli, i suoi colori, le sue parole – dimostra di essere un’alleata preziosa della scienza e della cura.