Senza pace
Milano, tiro al bersaglio contro Vittorio Emanuele: l'ultimo oltraggio
Piazza del Duomo, una domenica qualsiasi di febbraio. Turisti e passanti passeggiano tranquillamente, ma quando arrivano al centro della piazza sembrano rimanere tutti colpiti dalle condizioni in cui versa la statua equestre dedicata a Vittorio Emanuele, diventata famosa in tutta Italia per il danneggiamento, con la vernice, da parte degli eco vandali di Ultima Generazione. In particolare la gente cerca di capire cosa sia quel liquido di consistenza simile alla cera che cola dal bronzo. Ma il mistero è presto svelato. Basta dare un’occhiata alle decine di piccioni appollaiati sulla figura del primo re d’Italia per capire che quella sostanza biancastra non è altro che guano, l’insieme decomposto degli escrementi che i volatili giorno dopo giorno continuano a depositare sul monumento equestre rendendolo decisamente anti-estetico. «Incredibile come uno dei monumenti simbolo di Milano», spiega una donna che racconta di abitare in centro da una vita, «sia abbandonato al degrado, una meraviglia del genere è un’offesa a tutti i cittadini».
Dello stesso parere un anziano residente della zona. «I piccioni ci sono sempre stati, ma raramente ho visto il monumento così sporco», spiega, «con tutti i turisti che passano di qui non ci facciamo una bella figura». E infatti i turisti provenienti da ogni parte del mondo, di fronte allo spettacolo nauseante del guano, esprimono tutta una serie di emozioni che vanno dalla sorpesa al disgusto. «Se l’avessimo noi una tale meraviglia la puliremmo una volta a settimana, spiega perplessa una turista americana, «preservare al meglio un’opera d’arte è il migliore esempio che si possa dare alla future generazioni». Ma l’effetto del guano va ben oltre l’impoverimento estetico. La sua azione è particolarmente pericolosa per opere d’arte come il monumento equestre a Vittorio Emanuele. Il contatto degli escrementi con le piogge acide favorisce il rapido deterioramento delle superfici sulle quali si possono creare muffe e funghi. Agenti che a loro volta contribuiscono all’ulteriore indebolimento del bronzo.
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Ma non solo. Come se non bastasse il guano rappresenta anche una minaccia per la salute contenendo batteri, agenti patogeni e parassitti. L’assessorato ai servizi Civici con delega all’arredo urbano fa sapere che al momento gli interventi di pulizia della statua avvengono 2 volte l’anno, uno a giugno e l’altro a novembre, e che vengono gestiti tramite appalto di manutenzione per la conservazione di fontane e monumenti. Sempre l’assessorato spiega di considerare già il problema del guano una priorità eche la ricerca di una soluzione è da tempo all’attenzione dell’amministrazione. Proprio per questo motivo è previsto che le operazioni di pulizia in futuro siano intensificate passando da 2 a 3 volte all’anno. L’assessorato spiega, poi, che «in occasione di un intervento complessivo di restauro conservativo e di recupero architettonico si sta valutando la collocazione di un impianto elettrostatico in corrispondenza dei punti dove maggiormente stazionano i piccioni, in particolare nella parte più elevata del monumento». Insomma, un bel dissuasore acustico, come se ne sentono in tante piazze d’Italia.
«Le condizioni in cui versa la statua sono un’autentica vergogna, quando governavamo noi le cose erano ben diverse», sottolinea, indignato, Riccardo De Corato, ex vicesindaco delle passate giunte di centrodestra. «Sotto le giunte Albertini e Moratti la pulizia di quel monumento era molto più frequente», spiega l’esponente di FdI, «ogni volta che la polizia municipale passava e vedeva che si era accumulato del guano veniva chiamata l’Amsa che provvedeva a pulire». Sulla vicenda interviene anche Stefano Zecchi, ex assessore alla cultura al comune di Milano. «L’arredo urbano rappresenta la qualità estetica di una città», spiega il professore, «bisogna intervenire a pulire ogni volta che si rende necessario senza aspettare scadenze programmate».
L’ex asssessore ricorda che sono anni “difficili” quelli che la statua dinnanzi al Duomo sta passando. Era il 2023 quando due militanti ecologisti, un ragazzo di 26 e una ragazza di 23 anni, imbrattarono il monumento di fronte al Duomo con degli estintori caricati con litri di vernice gialla. I 2 vandali erano appartenenti al gruppo ecologista Ultima Generazione, movimento che si vanta di lottare da anni contro il cambiamento climatico attraverso la disobbedienza civile non-violenta. Una volta identificata dai carabinieri la coppia aveva assicurato che la vernice era lavabile e che sarebe stato possibile ripulire la statua facilmente. Il colore utilizzato era però risultato indelebile e l’opera di restauto particolarmente dispendiosa. Alla fine l’intervento effettuato da un team specializzato con tanto di ponteggi era costato circa 30mila euro, donati al Comune dalla società Vox Media. Si era così potuto restituire finalmente il monumento ai milanesi dopo 7 mesi dal blitz degli pseudo ambientalisti.
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