Molestie

Capodanno a Milano, anche dal Pd critiche a Beppe Sala: "Non si può eliminare tutto"

Enrico Paoli

Nel muro del silenzio innalzato dal centrosinistra, in particolare dal Pd, rispetto ai fatti avvenuti in piazza Duomo a Milano, la notte di Capodanno, dove un gruppo di nordafricani ha insultato l’Italia e le forze dell’ordine, mentre alcune ragazze belghe sono state oggetto di molestie da parte di immigrati, si aprono le prime crepe. «Sulle violenze contro le ragazze belghe, in piazza Duomo a Milano, si facciano tutti gli accertamenti del caso, perché si tratta di un fatto grave», dice a Libero la consigliera regionale del Pd, Carmela Rozza, una che alla tema sicurezza da del tu, avendo ricoperto il ruolo di assessore alla Sicurezza nella prima giunta Sala (Giuseppe, l’attuale sindaco di Milano). «Lasciare le piazze vuote, senza grandi eventi, come concerti o cose simili, è sbagliato», sottolinea la Rozza, «perché questo garantisce la sicurezza». E a Milano, in piazza Duomo, sono giù diversi anni che la giunta Sala non organizza nulla per Capodanno, nonostante le violenze del branco di immigrati, contro un gruppo di giovani ragazze, nella notte di San Silvestro del 2022.

Quanto alla «gravità» dei fatti avvenuti nel capoluogo lombardo, il muro dei dubbi è crollato strada facendo, diventando sempre più fatto conclamato. Il programma di Rete 4, 4 di sera, ieri sera ha mandato in onda un’anticipazione dell’intervista che Laura Barbier, la studentessa belga che ha denunciato le violenze, ha rilasciato al programma Dritto e Rovescio, che sarà trasmessa giovedì. «Entrando nella Galleria siamo stati accerchiati da una quarantina di uomini che avevano dai 20 ai 40 anni che ci hanno bloccato la strada e che non ci lasciavano passare», racconta la giovane «ed è lì che sono iniziati i palpeggiamenti, sia al di fuori che dentro i nostri vestiti. Ho provato a reagire, ho tirato calci, ho urlato, ho insultato, anche con le mani ho provato a difendermi». Poi aggiunge: «All’uscita della Galleria abbiamo trovato la polizia, un uomo e una donna.

 

Ho raccontato alla poliziotta cosa ci era successo- in inglese come ho potuto, perché non parlo italiano- e lei, con le lacrime agli occhi, ci ha detto non posso fare nulla, mi dispiace». Dal canto loro gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Milano, attraverso le analisi delle telecamere e l’individuazione e l’ascolto di testimoni, sono alla ricerca di riscontri sulle aggressioni e molestie raccontate dalla studentessa di Liegi. La Procura, guidata da Marcello Viola, ha formalmente aperto un fascicolo, al momento a carico di ignoti, per violenza sessuale di gruppo, reato procedibile d'ufficio, anche senza querela.

Nell’inchiesta, coordinata dall’aggiunta, Letizia Mannella, e dalla pm, Alessia Menegazzo, che si sono già occupate degli abusi sessuali in serie nei festeggiamenti del capodanno 2022, è stata depositata una prima informativa della Squadra mobile. Anche un’altra ragazza, sempre quella notte e vicino al Duomo, sarebbe stata molestata da una persona in un contesto diverso, ma al momento ha scelto di non denunciare. Nel frattempo due giovani tunisini, fermati in piazza Duomo a Capodanno per gli insulti all’Italia e alle forze dell’ordine, che erano stati portati al Cpr di via Corelli, sono stati rimpatriati. «Bene questa risposta immediata, tempestiva, che rappresenta anche un segnale per chi pensa di poter entrare illegalmente in Italia e commettere violenze», sottolinea il senatore Massimiliano Romeo, segretario della Lega in Lombardia.

«Stiamo ancora aspettando dal sindaco Sala, e dalla sinistra, delle parole di netta condanna per i fatti di Capodanno», rimarca il capodelegazione di Fdi al Parlamento europeo, Carlo Fidanza. «Condanniamo sempre e comunque chi commette ogni tipo di violenza e siamo sempre vicini alle vittime», replica Alessandro Capelli, segretario del Pd di Milano, «che brutta cosa quando la destra commenta la violenza solo a targhe alterne», arrivando a tirare in ballo il caso Cecchettin.

«La sicurezza dovrebbe essere molto di più un tema in grado di unire, e servirebbe un patto tra le istituzioni e le forze politiche per una piattaforma di lavoro comune», afferma il capogruppo del Pd in Consiglio regionale della Lombardia, Pierfrancesco Majorino, sottolineando la necessità di sostenere «l’azione della magistratura», affinché «si individuino i responsabili dei fatti di Capodanno, fatti di una gravità oggettiva che è già assolutamente palese». Un’altra piccola, piccolissima, crepa...