L'appello

Prima della Scala, "salvate Sant'Agata": l'urlo dal loggione prima dell'Inno, caos a teatro

"Salvate San’Agata": l'urlo si è levato dal loggione pochi istanti prima dell’inizio de "La forza del destino" di Giuseppe Verdi che apre la stagione 2024/25 del Teatro alla Scala. Il grido si è sentito prima dell'inizio dell'Inno di Mameli. Poi dal pubblico presente alla Prima si è levato un forte scroscio di applausi. Il riferimento è alla Villa e tenuta di Sant’Agata, che fu la casa di campagna acquistata nella frazione omonima di Villanova sull’Arda da Verdi coi proventi delle sue opere, e che ora starebbe andando in malora. Quella costituì la sua principale abitazione a partire dal 1851. Oggi è chiusa e sarebbe stata messa in vendita per volontà del tribunale di Parma a causa di liti fra gli eredi. 

L'anno scorso, invece, sempre alla Prima, dal loggione era partito l'urlo "W l'Italia antifascista". A lanciarlo Marco Vizzardelli. Che invece quest'anno ha assicurato di non gridare nulla. "Diventerei un buffone - ha detto -. Quando fai le cose per la prima volta hanno freschezza. Se le ripeti vuoi esibirti". Oggi, tra l'altro, non sarà nemmeno in loggione. Assisterà a "La forza del destino" dalla platea. Sulle possibili grida di altri, invece, ha detto: "Tutto è possibile, ma il solo grido da fare è 'W la pace'. Se qualcuno volesse gridarlo, non farebbe neanche male". Di certo non ci sarebbe alcun motivo per contestare l'opera: "Riccardo Chailly la dirige splendidamente e la regia affronta il tema di guerra e pace con delicatezza e poesia. Non vedo motivi per contestare".