Roba da matti

La truffa del falso prete: "Non aprite, non sono io"

Emiliano Dal Toso

Non aprite la vostra porta. Perché come dice il proverbio, “l’abito non fa il monaco”, eppure moltissime persone sotto l’abito talare hanno creduto che dietro a tale don Nicola ci fosse davvero un prete e non un impostore.Dopotutto, è un grande classico pre-natalizio: suona il campanello, ed ecco che dietro la porta di casa si presenta qualcuno che si spaccia per un uomo di Chiesa, ma che in realtà vuole soltanto sottrarre denaro alle brave persone. Di solito, agli anziani, a quelle più sprovvedute, a quelle più ingenue.

Don Nicola, dicevamo: si è presentato così, incaricato di portare benedizioni natalizie, ma dotato di astuzia e di una gran parlantina. E più di una famiglia brianzola è caduta in trappola, ma il timore è che il numero delle vittime cresca ancora: giovedì scorso, don Mauro Viganò, il parroco alla testa della comunità pastorale di Santa Maria di Lesmo, ha lanciato ai fedeli un appello, anche attraverso i social network, nella speranza di arrivare al maggior numero possibile di persone: «Non c’è nessun don Nicola, né don Antonio. Non aprite la porta e avvisate se vi sembra che qualcuno abbia comportamenti sospetti».

 

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Un problema che si sta diffondendo in molti comuni, tra cui Correzzana, Lesmo, Camparada, Gerno e Peregallo. Secondo i testimoni, il truffatore si presenterebbe solitamente in abito scuro e, con modi indubbiamente affabili e cordiali, alla prima impressione non desterebbe alcun tipo di sospetto, considerando la sua dimestichezza nel maneggiare gli strumenti per la benedizione, e trasmettendo serenità, rassicurando e diffondendo i valori del raccoglimento e della preghiera.

Pare che nessuno prima di lui in questo spicchio di Brianza avesse osato spingersi a tanto, e finora i copioni seguiti dagli imbroglioni rappresentano davvero i “luoghi comuni” del genere, ovverosia quelli tipici di chi finge di essere un tecnico del gas, della luce o del telefono, oppure un esponente delle forze dell’ordine, e talvolta persino un avvocato. «Le benedizioni natalizie saranno eseguite esclusivamente dai sacerdoti della parrocchia don Mauro e don Stefano», ha raccomandato don Viganò. «Altre persone che si presentano a nome della comunità non sono autorizzate. Vi invitiamo a essere vigili e a segnalare qualsiasi comportamento sospetto. Grazie per la vostra attenzione e collaborazione!», ha ribadito poi il sacerdote con una certa apprensione. Il finto don Nicola ha colto al balzo l’opportunità di un redditizio “lavoro stagionale“ che coinvolge anche chi non frequenta abitualmente la chiesa. Le vittime l’hanno accolto a braccia aperte, hanno pregato con lui e alla fine gli hanno consegnato la classica “bustarella” con i contanti. Pensando di fare del bene per la comunità.

 

 

Il sedicente sacerdote, ora che è stato scoperto, però potrebbe aver già cambiato raggio d’azione e travestimento. Con le temperature che si abbassano, è cominciato il periodo caldo per i raggiri: mercoledì scorso a Concorezzo, il Comune ha rinnovato l’allerta a tutti gli anziani, dopo che alcuni carabinieri impostori avevano suonato il campanello chiedendo soldi. Le forze dell’ordine e l’amministrazione comunale hanno immediatamente ricordato che nessuno di loro fa raccolte di denaro porta a porta. Infine, un consiglio. Oltre a finti preti e finti carabinieri, attenzione ai venditori di Natale falsi: persone che si spacciano per rappresentanti di organizzazioni benefiche, e che cercano di vendere prodotti di bassa qualità o inesistenti. E anche ai soliti falsi tecnici: sevi chiedono di fare “verifiche di sicurezza”, teneteli alla larga.