A ferro e fuoco
Milano, una mano dietro alla guerriglia: la balla sulla polizia che aizza la rivolta degli immigrati
Bugie e false verità alla base delle proteste che stanno mettendo a ferro e fuoco Corvetto. Per le strade della periferia di Milano un centinaio di giovani ha protestato per la morte di Ramy Elgaml, il ragazzo deceduto nella notte tra sabato 23 e domenica 24 novembre in seguito a un incidente avvenuto mentre fuggiva in scooter da una volante dei carabinieri che lo stava inseguendo. Un incidente sul quale sono ancora in corso le indagini per capire o meno un'eventuale responsabilità da parte degli agenti.
Nelle telecamere il momento in cui la macchina potrebbe aver toccato il Tmax non si vede. Lo stesso Comando provinciale dell’Arma non esclude che tutto ciò possa essere avvenuto, e non lo escludono neppure i vigili che seguono le indagini sull’incidente. Però al momento non ci sono certezze né conferme. Eppure ai ragazzi poco importa. La loro rabbia è fomentata da alcune false informazioni che circolano soprattutto su TikTok. Alcuni amici del ragazzo - riporta il Corriere della Sera - hanno detto di essere stati costretti a cancellare i video che avevano sui cellulari nei quali veniva ripreso l’incidente. Una circostanza, questa, che non appare veritiera. Altri invece sostengono di avere visto e di non parlare per paura dei carabinieri.
Intanto, per fare chiarezza sull'accaduto, è possibile che la procura si affidi a una consulenza, al lavoro di tecnici e ingegneri che analizzeranno la scena dell’incidente e i resti dei mezzi coinvolti. Motivo per cui anche i carabinieri che erano all’inseguimento potrebbero finire indagati. Solo così si potranno nominare i loro consulenti.