Olgettine, la Polanco sfida gli eredi di Berlusconi: "Dopo il 5 marzo vuoto il sacco"
"Dalla famiglia Berlusconi non mi è arrivata nessuna comunicazione, nessuna lettera". Marysthell Polanco, una delle "olgettine" a cui secondo le indiscrezioni di stampa gli eredi del Cav avrebbero deciso di "tagliare" l'aiuto economico mensile elargito dall'ex premier da quando le loro vite sono state travolte dallo scandalo Rubygate, ha rilasciato alcune dichiarazioni all'agenzia LaPresse.
"Io ricevevo l'assegno di 2.500 euro, ma non c'entro niente con queste ragazze", prende le distanze la Polanco, assolta nel processo Ruby ter. Lo stesso Silvio Berlusconi nel corso del processo Ruby spiegò che l'assegno era una forma di risarcimento per i danni che le ragazze avevano subito alla loro reputazione per essere state coinvolte nei vari processi della saga sexgate iniziata nel 2011. La Polanco promette di "vuotare il sacco" dopo il 5 marzo, data in cui si discuterà in Cassazione il ricorso della Procura di Milano contro il verdetto di assoluzione di tutti gli imputati nel processo. "Dopo il 5 marzo parlerò. Adesso siamo ancora sotto processo".
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Un'altra delle protagoniste di quella lunga storia, Barbara Guerra, ha commentato la notizia rilanciata dal Corriere della Sera sfidando, in qualche modo, i figli di Berlusconi. Secondo il Corsera, gli eredi le vorrebbero togliere anche la casa a Bernareggio, nel Milanese, regalatele dal fondatore di Forza Italia.
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"Io vivo all'estero, non sono fissa su Milano - è la replica affidata sempre a LaPresse -. Silvio Berlusconi la casa me l'ha donata, e ci vivo ancora. Me l'ha regalata, perché dovrei lasciarla?". "Le promesse di Silvio nei miei riguardi erano diverse dalle ricostruzioni pubblicate sui giornali - ha poi sottolineato -. Non è vero che ora che Silvio è morto io debba abbandonare l'immobile".