spuntano le chat
Abusi in piazza Duomo, "parlavano tutti in arabo": orrore a Milano, la verità nelle chat
La vicenda degli abusi di Capodanno in piazza Duomo ai danni di due ragazze si infittisce di dettagli. Ad aggiungere qualcosa in più su quanto accaduto la notte del 31 dicembre è una delle due giovani tedesche. "Abbiamo provato a respingerli - ha detto all'Ansa dopo aver sporto denuncia nel commissariato di Manneheim, la città tedesca in cui vivono - la mia amica li ha colpiti e dato schiaffi ma loro ridevano e hanno continuato a molestarci, avevo 15 mani addosso". Secondo la versione della studentessa la polizia avrebbe visto la scena, senza però fare nulla. "Siamo state circondate da un gruppo di persone. Parlavano tutti in arabo e ci spingevano, a un certo punto sono caduta per terra e continuavano a metterci le mani addosso".
A nulla sono serviti i tentativi di fuga, così come si può vedere nei filmati delle telecamere di sicurezza. "Piangevamo e urlavamo aiuto ma nessuno ci ha aiutate. Avevamo 30 persone attorno che ci toccavano dappertutto, nessuno parlava italiano e purtroppo nessuno parlava inglese quando siamo riuscite a uscire da lì". Sulla nazionalità degli aggressori si pronuncia anche un'altra persona: "Ho parlato con un mio amico tunisino. Ha riferito che sono la maggior parte egiziani nel video, non siamo riusciti a riconoscere bene i volti, abbiamo sfruttato anche le foto Telegram, però sono persone che possono essere trovate in piazza Mercanti e zona Duomo. Un tempo uscivano alle scale, quelle del Museo del 900".
I messaggi, ben dettagliati, sembrano essere scritti da chi quel gruppo lo conosce. Tanto che alcuni aggiungono: "Bazzicano sempre in zona Duomo comunque, anche sui muretti della cattedrale, ma principalmente piazza Mercanti. Loro sono quasi sempre lì, di solito il pomeriggio e specialmente nei weekend. Importunano tutte le ragazze che passano, seguono, commentano. E se provi a rispondere ti accerchiano e, se possibile, ti attaccano". E ancora: girano "quasi sempre armati di coltellini" e, siccome bevono, "hanno sempre la bottiglia pronta da spaccare". E il sindaco Beppe Sala cosa dice?