Sicurezza
Lombardia, boom di aggressioni a bordo dei treni di Trenord. Interviene il prefetto
I numeri delle aggressioni a personale e passeggeri dei treni e quelli riguardanti gli atti vandalici fanno impressione. Sono oltre cinquemila le denunce arrivate nei primi cinque mesi del 2021, con un incremento del 30% rispetto agli stessi fenomeni del 2019. Una vera e propria escalation, tanto che il prefetto di Milano, Renato Saccone, ha istituito un tavolo istituzionale che ha chiamato «Sicurezza personale ferroviario e stazioni» ed è il proseguimento di quello che, assieme a Trenord, aveva aperto per risolvere il problema dei rider. L'emergenza riguarda soprattutto le stazioni periferiche, ma non solo quelle e il paradosso è che la pandemia ha aggravato la situazione.
«Meno gente sui treni e nelle stazioni vuol dire controlli più difficili da effettuare e quindi più libertà di delinquere», riassume Claudia Terzi, assessore regionale ai Trasporti, che nel definire i protagonisti di questi episodi non va per il sottile: «Sono degli imbecilli che vanno fermati». Per farlo, però, «bisogna mettere in atto azioni sistematiche che coinvolgano i vari attori in campo. Non possiamo chiedere a Tre nord di risolvere il problema in solitaria. Serve l'aiuto delle istituzioni e delle forze dell'ordine».
Anche perché, come detto, la situazione si sta facendo piuttosto complicata. Il problema principale (imbecilli e delinquenti a parte) è sempre quello: la carenza di personale. Anche per questo da maggio Trenord ha soppresso una serie di corse notturne perché la Polfer non era in grado di coprirle e garantirne l'adeguata sorveglianza. Il 30 giugno Saccone, che in qualità di prefetto di Milano sull'argomento coordina anche tutti i suoi colleghi lombardi, riunirà il tavolo per discutere proprio dei numeri che i dirigenti di Trenord hanno snocciolato nel corso di una recente audizione in Commissione Territorio al Pirellone. A quell'appuntamento è stata invitata anche la Regione che parteciperà con l'assessore Terzi.
Da gennaio a maggio sono state registrate 5.190 denunce (34 al giorno). Di queste 2.351 sono riferite ai riders; 1.729 per spaccio di sostanze stupefacenti, tentato suicidio, viaggiatori intemperanti, biglietti non pagati; 672 per atti vandalici; 261 per aggressioni o minacce al personale di bordo; 177 per furti, rapine, molestie sessuali, atti osceni e aggressioni ai viaggiatori. E ancora: sono stati 1.166 i sedili divelti; 268 vetri frantumati e 62 i convogli danneggiati Il 30 giugno il prefetto di Milano Renato Saccone ha convocato un tavolo per arginare questi fenomeni di vandalismo e violenza Veniamo ai numeri dell'emergenza. Da gennaio a maggio 2021 sono state registrate 5.190 chiamate alla security di Trenord (34 al giorno). Il grosso delle chiamate (2.351) sono dovute a problemi con i rider, i fattorini che caricano le biciclette sui treni e che nella quasi totalità dei casi (per la precisione il 95%) non pagano il biglietto sui treni regionali. A seguire ci sono le segnalazioni per spaccio di sostanze stupefacenti, tentato suicidio, viaggiatori intemperanti, biglietti non pagati, per un totale di 1.729 chiamate. Sono invece 672 le segnalazioni per atti vandalici e 261 le aggressioni o minacce al personale di bordo. Chiudono la triste classifica le 177 denunce per furti, rapine, molestie sessuali, atti osceni e aggressioni ai viaggiatori.
Sempre nello stesso periodo si sono registrati anche 1.166 sedili divelti dai convogli (in media 7 al giorno); 268 vetri frantumati (1,8 al giorno) e sono stati 62 i convogli danneggiati da atti vandalici. «Una doppia beffa- spiega l'assessore Claudia Terzi - perché oltre al fatto di dover spendere soldi per il loro ripristino, questi convogli sono stati tolti dal servizio per essere rimessi in grado di tornare a funzionare, con grande disagio per i passeggeri delle tratte colpite».
Sul fenomeno preoccupante è intervenuta anche Patrizia Baffi, consigliere regionale di Fratelli d'Italia: «Occorre far rivivere e rendere più sicure le stazioni ferroviarie lombarde». La Baffi ha così proposto l'istituzione di «un tavolo di lavoro regionale che coinvolga anche Comuni e società di gestione dei servizi ferroviari e che metta al più presto a sistema proposte e risorse strumentali e di personale».