L'Idv lombardo tra scosse
L’Idv lombardo è nel pallone. Tra tesserati che vengonoespulsi e coordinatori che si ignorano. Uno dice A, l’atro B, ma per loro ètutto a posto. In particolare stiamo parlando di quanto succede tra gliiscritti all’Idv nelle province di Milano, Varese e Monza. Partiamo dallaprovincia brianzola: la scorsa settimana DaniloDante Menga e Stefano Ungarellivengono espulsi dal partito di Antonio Di Pietro. A confermarlo, lo stessoresponsabile provinciale GiovanniCassina. “Hanno pisciato fuori dalvaso” esordisce così Cassina. In sostanza, precisa il coordinatore, i duegiovani iscritti avrebbero ecceduto nelle critiche, trascritte su internet enon, ad alcuni responsabili del partito.E siccome “il partito non è un tram” (copyright Cassina) i due sono staticacciati. Può anche darsi che uno degli errori di Danilo e Stefano sia statoquello di partecipare alla raccolta di firme, avvenuta questa estate, tratesserati Idv per cacciare il coordinatore provinciale brianzolo. “Non esiste –assicura Cassina - nessun problema politico”. Forse ha ragione: il problema nonè politico. I due ragazzi preferiscono non dire nulla a proposito, ma nellarete e tra le stesse fila del partito la notizia è girata, anche perché nonsono gli unici a essere stati colpiti di recente da provvedimenti dell’apparato.E non sono gli unici che non si trovano bene con l’attuale dirigenza locale. Oltre a Varese anche Vito Giannuzzi, segretario Idv di Milano, ha ricevuto dellecritiche per il siluramento di Sara Bigatti, responsabile del settore giovani. La Bigattiera apprezzata da molti tesserati, ma questo non le ha salvato il posto. Orarisulta come membro del direttivo Idv della provincia di Milano. A Varese sembra che le cose non vadano meglio. Un gruppodi sei tesserati agisce in modo autonomo dall’Idv perché colpito daprovvedimenti interni, tra espulsioni e sospensioni. Si tratta di un gruppo inpolemica con il segretario Alessandro Milani e con quello regionale on. SergioPiffari. Persone che, viste le storie di Danilo, Stefano e Sara, si sonoaccorte di non essere sole e che scrivono un appello su internet: “Alberto Boschi, missionario cattolico,tessera 9118, espulso, Alessandra Piva, sospesa per 6 mesi, Tommaso Marino,Dario Borghi, Giuseppe Rotolo, Giovanni Gulino e tutti gli amici de L'altraItalia dei Valori, quella democratica, e del Circolo "Orizzonti dei settelaghi" sono solidali con gli amici Stefano Ungarelli e Danilo Dante Mengae Monza e chiedono le immediate dimissioni per incapacità e per indegnitàmorale dei coordinatori di Monza Cassina, di Varese Milani e della LombardiaPiffari, esponenti della peggior Casta che sta distruggendo l'Italia dei Valori”.Una condanna senza repliche per chi in sostanza, e questo è un leit motiv dellelamentele interne che chiunque può verificare con due telefonate, cerca di faredell’Idv un’altra Dc. Con le sue correnti, come quella della senatrice Carlino,e il suo bagaglio di tutto ciò che è distante dal nuovo. Dopo aver sentito tutto il malcontento che cova nell’Idv lombarda era normalechiedere a chi dovrebbe gestirla, l’onorevole nonché coordinatore regionale SergioPiffari. “Espulsioni? – esordisce stupito Piffari – Non mi risulta affatto. Qualcheprovvedimento interno disciplinare interno, ma niente di più. Figuriamoci che idue che mi nomina erano a un evento con me questo week-end”. Doveroso ricordargliche Cassina, coordinatore di Monza e Brianza, aveva confermato l’espulsione diMenga e Ungarelli con una certa sicurezza. Ma la smentita non fa traballarePiffari: “Secondo le informazioni che ho io nessuno è stato espulso, poiqualche litigio a livello locale esiste sempre”. Inutile dunque porre altredomande all’onorevole: o non sa, e qui il problema è di Di Pietro e del suopartito, o sa e fa orecchie da mercante secondo l’idea che i panni sporchi silavano in famiglia. Comunque i problemi ci sono e forse verranno affrontati erisolti nel seminario “Stati generali del territorio lombardo” organizzato incollaborazione con il Gruppo consiliare Regione Lombardia che si svolgerà aLizzola di Valbondione il 21 e 22 novembre. E il capo di tutto, il tonante Tonino?“Di Pietro – dice un responsabile che chiede l’anonimato – sa tutto, ma nonvuole commissariare”. Le elezioni regionali si avvicinano e l’Idv non sembranelle migliori condizioni per affrontarle. Michelangelo Bonessa