"Credito in cassa"
Lombardia, Maroni sblocca 1 miliardi di crediti per imprese e artigiani
Un miliardo di euro per sbloccare i crediti che le imprese vantano nei confronti degli enti locali lombardi. A presentare la misura "Credito in cassa" è stato il governatore della Lombardia Roberto Maroni, assieme agli assessori regionali Alberto Cavalli, Mario Melazzini e Massimo Garavaglia, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Lombardia. Presenti anche il presidente di Confcommercio Lombardia, Carlo Sangalli, e della Confindustria regionale, Alberto Barcella. In pratica, la misura prevede che le imprese creditrici cedano alle società di factoring il loro credito scaduto verso gli enti locali e, in questo modo, le aziende ottengono liquidità. La Regione mette a disposizione 19 milioni di euro per ridurre gli oneri finanziari delle imprese connessi alla cessione del credito e 50 milioni, tramite Finlombarda, per garantire il pagamento da parte degli enti locali. Gli enti locali, dal canto loro, si impegnano a pagare il debito entro 12 mesi per le spese ordinarie, 36 mesi per gli investimenti. I crediti cedibili dalle imprese sono quelli scaduti (o che scadranno entro il 2018), con un importo minimo di 10mila euro. L'importo massimo, per Province e Comuni capoluogo, è di 1,3 milioni di euro (estendibile a 1,5 milioni se l'impresa che cede il credito si impegna a liquidare a sua volta i propri subfornitori) e 750mila euro per gli altri Comuni (estendibile a 950mila euro). Secondo una stima di Finlombarda, le imprese che beneficeranno della misura sono circa 15mila, con un impatto del +0,3% sul Pil lombardo e qualche migliaio di assunzioni. Le reazioni - "E' un provvedimento semplice, straordinario e coraggioso - spiega Maroni - il primo che affronta il problema dei debiti scaduti". "Finalmente una buona notizia per il mondo imprenditoriale - è il commento del presidente di Confcommercio Sangalli - . E' una vera boccata d’ossigeno attesa da tempo dalle nostre imprese del settore dei servizi sulle cui spalle grava, a livello nazionale, il 76% del debito delle amministrazioni pubbliche". E di "boccata d'ossigeno" parla anche il segretario generale dell'Unione Artigiani-Claai, Marco Accornero, che plaude a un "provvedimento atteso che finalmente tiene anche conto delle micro e piccole imprese artigiane". "In un momento di grave crisi di liquidità - conclude il segretario generale degli artigiani - questo provvedimento si presenta come un autentico salvagente, peraltro andando a rimediare alla lunga lista di crediti non incassati dalle pmi per lavori svolti a favore di pubbliche amministrazioni i cui termini sono da tempo largamente scaduti". .